Il 27 e 28 maggio e il 9, 10 e 11 giugno si terrà per la prima volta a Roma il Festival Treccani della Lingua Italiana, giunto alla sua sesta edizione. Una tappa che segue quella di Lecce dello scorso 5-7 maggio e che anticipa quella conclusiva di Lecco il prossimo 21-24 settembre. Il Festival Treccani, il primo festival nel nostro Paese interamente dedicato alla lingua italiana, è il progetto ideato da Treccani Cultura per presentare i temi più rilevanti della costante ricerca di Treccani sulla lingua italiana, prestando particolare attenzione al valore delle parole come mezzo di espressione e di ragionamento, di condivisione e rispettoso confronto tra le diverse posizioni.
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Inaugurata il 15 maggio a Roma la mostra “ARGILETUM: un viaggio dalle stratificazioni del passato al metaverso” è un’esperienza immersiva e sensoriale, che mixa metaverso e realtà storica. Il progetto è organizzato ed ospitato dall’Università di Roma Tre nell’ambito del workshop “PAESAGGIO E STRATIFICAZIONI SPAZIALI NEL WEB 3.0 Arte, architettura e nuove forme di interazione”, e vedrà tra i protagonisti Matteo Mauro, artista siciliano di fama mondiale, tra i più apprezzati nell’ambito della crypto arte.
L’edificio fu detto Villa Olgiati poi Doria (fig.1) dallo storico della città di Roma Mariano Vasi, che nel 1791 ne descrisse gli affreschi nella convinzione che fosse stata la casa di Raffaello: a suo dire, perciò, era stato edificato ancora prima del Sacco di Roma del 1527. Nei secoli fu restaurato e ridimensionato a più riprese e l’intervento più consistente, con ogni probabilità, dovette essere successivo ai moti del 1848 (Lancellotti 1862; Spada 1869). Almeno a considerare da quando, alla fine del Cinquecento, il terreno circostante la Casa era stato acquistato dal Cardinale Scipione Caffarelli Borghese e, a partire dal 1606, era divenuto limitrofo alla nuova Villa da lui fatta costruire a Porta Pinciana, che alla metà del Seicento avrà avuto almeno tre recinti di parco. A quella data, come la stessa Villa Borghese e il Casino detto Giustiniani nel medesimo circuito verso la via Flaminia, dove si estendeva la tenuta Borghese della via Traversa, fu in parte sventrato durante l’assedio dei francesi a Porta Pinciana. L'assenza di rovine nell'area farebbe ritenere che anche questo Casino venisse poi restaurato, al pari della villa grande e di pochi altri edifici gravemente danneggiati nella circostanza, e che lo fosse a sua volta ad opera di Luigi Canina. Non minore rilievo ebbe l'apertura nel Novecento della loggia coperta al secondo piano - al piano inferiore esistente nel 1700 (Domenico Montelatici, 1700) fino al 1848 - documentata dalla fotografia storica. Acquisito dal Regno d'Italia nel 1861, solo nel 1909 il fidecommisso ereditario passò allo Stato italiano, divenendo bene pubblico.
La scoperta di una figura dalle sembianze femminili nella grotta di Battifratta, presso Poggio Nativo in Sabina, è oggetto di uno studio coordinato dal Dipartimento di Scienze dell’antichità della Sapienza. Una donna, una divinità, una bambola? Chi raffigura la statuina d’argilla rinvenuta negli scavi che la Sapienza sta conducendo dal 2021 in una grotta a Poggio Nativo in Sabina? Questo eccezionale ritrovamento è avvenuto durante l’ultima campagna di scavo. Si tratta di una figurina in argilla risalente a circa 7000 anni fa, cioè ad un periodo, il Neolitico, in cui la penisola era abitata da un primo nucleo di comunità agricole. Oggetti di questo tipo sono molto rari in Italia e pressoché assenti nelle regioni del versante tirrenico.
Gli strumenti topografici svolgono un ruolo cruciale nelle indagini archeologiche e negli scavi. Aiutano gli archeologi a mappare e documentare accuratamente le caratteristiche fisiche dei siti archeologici. Nella vasta gamma dei prodotti Stonex è possibile trovare diversi strumenti adatti ai rilievi in aree a valenza archeologica.
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E' online Archeomatica 1 - 2023 dal titolo Esperienze Immersive tra Digitale e Virtuale. In questo numero affrontiamo alcuni dei temi più in voga del momento riguarda l'innovazione tecnologica nell'ambito dei Beni Culturali circa "Luoghi della Cultura", Realtà Aumentata, Realtà Virtuale, Metaverso, Blockchain e NFT nonché Arte Digitale. L'auspicio ero quello di raccgoliere contributi che raccontano tecnologie diverse ma che potrebbero integrarsi all'interno di unico ecosistema digitale fatto di connessioni tecnologiche e mondi virtuali. Non solamente inteso come Metaverso o Realtà Virtuale, ma anche come possibile servizio fruibile, immersivo e partecipativo in loco, in situ. Quello che manca oggi è la tecnologia o, meglio, i dispositivi tecnologici che possano essere utilizzati direttamente sul bene culturale come strumento per la dimensione, ludica, educativa e partecipativa, quindi, dei servizi funzionali e attrattivi. Si spera che, questo gap, questa assenza, di integrazione tra tecnologie disponibili e all'avanguardia e servizi offerti al pubblico cittadino possa essere portato anche nei siti archeologici, presso i monumenti, per le strade, insomma e avere magari anche un accento di sostenibilità green. I tempi sono maturi sia dal punto di vista tecnologico che economico.
Si verifica spesso che le attività condotte durante le missioni archeologiche acquistino significato non solo per le loro valenze scientifiche e per l’analisi degli insediamenti storici e delle loro trasformazioni nel paesaggio rurale, ma abbiano anche ricadute sociali e un impatto culturale importante sulle comunità locali. La trasmissione della memoria e i processi di ricostruzione identitaria sono infatti ancora più importanti in regioni spesso instabili dal punto di vista geo-politico.
La Realtà Aumentata (AR) è una delle tecnologie maggiormente di tendenza attualmente sul mercato. Il campo di applicazione dell’AR è iniziato negli anni 90 e da allora ha continuato a crescere di importanza senza soluzione di continuità, insieme ai progressi tecnologici e allo sviluppo delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ITC). Mentre la Realtà Virtuale (VR) si riferisce alla creazione di un mondo digitale che riproduce un ambiente già esistente nella realtà o creato tout-court - come ad esempio il metaverso - l’AR impiega un insieme di informazioni amplificando l’unione tra reale e digitale in un unica realtà, appunto, aumentata.
Oggi il Codice Atlantico di Leonardo è digitale: è possibile consultarlo on Line sul sito Leonardo//thek@, la piattaforma digitale, curata ed allestita dal Laboratorio Multimediale del Museo Galileo di Firenze in collaborazione con la Commissione Vinciana. La banca dati archivia i 1119 fogli del manoscritto vinciano della Biblioteca Ambrosiana di Milano, collazionabili con i disegni nei fogli pure appartenuti alla fine del Cinquecento allo scultore Pompeo Leoni che sono conservati alla Royal Library della Royal Collection di Windsor, i manoscritti della Biblioteca Leonardiana di Vinci e l’Ente Raccolta Vinciana.