La scienza in aiuto alla conservazione di opere di Renoir

Renoir-True-ColorsL’Art Institute di Chicago, in occasione del restauro di un’opera di Renoir, ha realizzato un’importante scoperta e la esibisce al pubblico, realizzando così un’esposizione in cui sia l’arte, che l’arte del restauro si mettono in mostra. Proponendo un’esclusiva visione dietro le quinte sul recente studio per la conservazione del dipinto “Madame Lèon Capisson” di Pierre-Auguste Renoir, “I veri colori di Renoir: la scienza risolve un mistero”, in mostra alla Galleria 226 fino al 27 Aprile, offre la possibilità di gettare uno sguardo sul lavoro di indagine realizzato dai conservatori e dagli scienziati dell’Istituto e sui segreti che gli stessi hanno scoperto sul metodo di realizzazione dei dipinti impressionisti.

Il dipinto raffigura la giovane moglie di uno dei benestanti mecenati di Renoir. Questo ritratto fu recentemente portato nel laboratorio di conservazione dove la rimozione della cornice ha condotto ad una scoperta insospettabile: attorno al perimetro, in alto e a sinistra c’era un frammento di un intenso rosso violaceo, molto più intenso degli adiacenti colori dello sfondo che non erano stati protetti dalla luce dalla cornice. Questo indizio di sfumatura mise decisamente in guardia i ricercatori sul fatto che il freddo e misurato colore di fondo dell’immagine attuale probabilmente non corrispondeva all’intento originale dell’artista. Si iniziò così a pensare che Renoir in un primo momento realizzò lo sfondo del ritratto con rossi scarlatti e viola realizzati utilizzando largamente il carminio, un brillante pigmento rosso che, se pur capace di colorare in maniera brillante e meravigliosa, è spesso molto sensibile alla luce e può sbiadire con il tempo. Forti di questa nuova conoscenza e grazie all’impiego di nuove tecnologie, come le nanotecnologie, il laser e programmi avanzati per l’elaborazione delle immagini, il dipartimento di conservazione è stato in grado di risalire ai colori dell’opera originali in una riproduzione digitale della scala cromatica intera.

In questa mostr è quindi possibile ammirare sia la riproduzione ricolorata che il dipinto originale posto al suo fianco, avendo così l’opportunità di apprezzare i cambiamenti avvenuti nel tempo, i quali, nonostante siano drammatici, non hanno leso la bellezza e la luminosità del dipinto come ci appare oggi. Il lavoro originale è inoltre presentato in un allestimento che ne permette la visione a 360° e perciò permette di apprezzare le tonalità che erano rimaste nascoste dalla cornice per più di un secolo. Grazie al punto di vista privilegiato sull’approfondito lavoro di ricerca che generalmente avviene dietro le quinte di un museo, questa speciale mostra rivela la storia nascosta di come il dipinto in questione è stato realizzato e di come è cambiato nel tempo, portando i visitatori vicino all’artista stesso e al suo processo creativo. “I veri colori di Renoir” è supportato dai finanziamenti alla ricerca della Fondazione Getty, della fondazione Grainger, dal fondo di ricerca David e Mary Winton Green, dalla Fondazione Samuel H. Kress e dalla Fondazione Andrew W. Mellon.

 

Fonte: Art Institute Chicago

 

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