Verso la prima Scuola Italiana a Rete in Digital Cultural Heritage

Verso la prima Scuola Italiana a Rete in Digital Cultural Heritage

Lo scorso 9 Novembre presso la sede della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, CRUI a Roma si è tenuta la giornata di lavori "Un pensiero italiano per lo sviluppo delle competenze nel digital cultural heritage”.

L'evento è stato occasione per presentare la Digital Cultural Heritage, Arts & Humanities School, la scuola a rete sulle tecnologie digitali per il patrimonio culturale ed è stato trasmesso in diretta streaming da RAI Cultura.

Durante i lavori sono stati presentate le prime iniziative per coinvolgere i giovani verso il patrimonio culturale, i principi della governance della Scuola, la costituzione dei gruppi di lavoro, la presentazione dei primi laboratori e poli formativi.

E' stato presentato dal Segretario Generale Carmine Marinucci l'’organigramma della Scuola (la comunicazione ufficiale è disponibile a questo link).

 

 

La Scuola Scuola Italiana a Rete in Digital Cultural Heritage, Arts and Humanities, che aggrega oltre cinquanta organizzazioni tra università, enti di ricerca, scuole, istituti tecnici superiori, istituti di cultura, associazioni e imprese pubbliche e private, attorno ad un Accordo di Rete, siglato il 16 febbraio u.s, a Roma, presso l’Istituto Sturzo, nasce per favorire e consolidare una cultura dell’innovazione tecnologica digitale sulle problematiche legate alla conservazione, la valorizzazione e promozione del Cultural Heritage attraverso una ampia pianificazione di attività formative ed educative condivise sul piano regionale, nazionale ed internazionale.
Nella sua articolazione e organizzazione, DiCultHer si propone come un modello reticolare, caratterizzato da un’ampia distribuzione sul territorio nazionale ed internazionale di Poli Formativi baricentrati sulle Università a essa aggregate, che condividono tra loro funzioni, compiti e competenze tali da assicurare elevati standard di qualità, innovazione e flessibilità
formativa, in risposta alle richieste di competenze digitali per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale tanto nel sistema pubblico che produttivo.

I primi Poli Formativi e le prime attività che sono state presentate lunedi 9, alla presenza delle massime autorità accademiche e politiche nazionali, saranno costituiti in base al fare e al saper fare dei soggetti che li comporranno, definiti, con riferimento alle macro aree individuate dalla
Scuola secondo criteri di innovatività e in linea con gli obiettivi delineati nel Position Paper “Un pensiero italiano per la formazione delle competenze nel Digital Cultural Heritage” presentato a Torino, il 29 giugno 2015.
Position Paper che interpreta, per quanto riguarda la dimensione digitale, le indicazioni di scenario di Europa Creativa per il 2014-2020 e, a livello nazionale, gli orientamenti sulla riforma del sistema di istruzione che individua nel digitale, e nell'acquisizione delle relative competenze,
uno degli assi portanti di ripresa economica ed una premessa abilitante per una politica attiva del patrimonio e della produzione culturale del Paese.

La Scuola è articolata nei seguenti cinque principali indirizzi: 1)Scienze umane digitali, 2)Beni culturali digitali, 3) Arte e comunicazione digitale, 4) Economia e management dell’arte e della cultura digitale, 5) Design di sistema del Cultural Heritage.
In linea con tali finalità di indirizzo la Scuola è orientata a promuovere la conoscenza e la funzione civile del Cultural Heritage. Il digitale quindi come un nuovo paradigma di approccio globale all'eredità culturale e un nuovo orientamento di pensiero. Un insieme di opportunità quindi per collegare temi diversi integrando vecchi e nuovi media, linguaggi, geografie e storia ed innovando contenuti, metodologie e logiche di accesso, 'titolarità' e responsabilità da parte dei cittadini.
La Scuola DiCulther, si colloca in tale contesto, per sostenere un nuovo design di sistema del CH sostenendo la ricerca e modelli di aggregazione di istituzioni in una prospettiva di condivisione delle risorse intellettuali e delle relative competenze per favorisce processi di diffusione,
distribuzione ed interdisciplinarità del sapere, ma che pone la 'creatività' come chiave e strumento di governance per affrontare approcci innovativi di promozione del Cultural Heritage.

In questa direzione si collocano le iniziative già assunte dalla Scuola a “Rete” in Digital Cultural Heritage che verranno presentate durante la giornata del 9 presso la CRUI i cui obiettivi sono riassumibili nella dimensione:
- Formativa/Educativa: per dotare i discenti di strumenti culturali e scientifici atti a stimolare l’interdisciplinarità, l’inserimento in comunità di pratiche nazionali ed internazionali, la partecipazione a progetti orientati al digitale nella conservazione e valorizzazione dell’eredità culturale;
- Scientifica e sociale: per sviluppare una ‘cultura del digitale’ ad ampio spettro dell’eredità culturale, sia per aggiornare coloro che già operano nelle organizzazioni culturali, sia per preparare le future generazioni.


Fra questi, si sottolineano i progetti di intervento dedicati all'engagement dei giovani verso il Patrimonio Culturale promossi dalla Scuola ed in particolare:
- 1st Italian Week for Digital Cultural Heritage, Arts & Humanities - Settimana delle culture digitali (4-10 aprile 2015);
- Concorso "Crowd-dreaming: i giovani co-creano culture digitali”.

Rilevante la convergenza delle Istituzioni afferenti a DiCultHer per la promozione del primo TG sulle culture digitali, il cui n. 0 è stato presentato in anteprima durante la giornata del 9.

 

Fonte: DiCultHer (www.diculther.eu)

 

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