L'Anfiteatro romano di ‪Catania‬ ricostruito in 3D

L'Anfiteatro romano di ‪Catania‬ ricostruito in 3D

Celebrato sin dal XVI secolo come uno dei più importanti monumenti della città, l’anfiteatro romano rappresenta indubbiamente il simbolo dell’antico passato di Catania. Si tratta di uno dei più grandi anfiteatri d’Italia e la sua conoscenza costituisce un’esperienza fondamentale per comprendere la storia e l’evoluzione della città e dei suoi monumenti.

La ricerca condotta sull’anfiteatro dall’Istituto per i beni archeologici e monumentali del
Consiglio nazionale delle ricerche (Ibam Cnr), approfondita dall’integrazione di metodi e approcci diversi – dichiara l’archeologo Giuseppe Cacciaguerra, ricercatore presso l’Ibam - ha permesso di chiarire e precisare numerosi aspetti del monumento. Il rilevamento mediante Laser Scanner e la restituzione 3D con l’elaborazione del modello tridimensionale virtuale, curati e coordinati dall’architetto Francesco Gabellone e dal suo team, responsabile dell’ITlab Ibam, hanno infatti dato l’opportunità di analizzare anche dal punto di vista ingegneristico e non solo meramente architettonico le varie componenti del monumento.
"Il progetto – ricorda Francesco Gabellone - ha visto coinvolti soprattutto archeologi, architetti e geofisici in una proficua collaborazione che ha portato all’elaborazione di un modello di conoscenza innovativa, di grande impatto, in cui le esigenze della ricerca si intrecciano con quelle della valorizzazione e della fruizione del patrimonio culturale".
"La scelta di condurre uno studio ricostruttivo proprio su uno dei monumenti più importanti della città – dichiara Claudia Pantellaro borsista dell’Ibam– non è casuale. Poiché la conoscenza di questo edificio risulta, purtroppo, compromessa dallo stato attuale di conservazione delle sue strutture, l’opportunità offerta dalle nuove tecnologie applicate ai beni culturali, si è rivelata estremamente efficace per ricomporre l’aspetto originario del monumento e apprezzarne la sua complessità".

Il video documentario integrale, presentato in anteprima il 17 novembre in conferenza stampa al Comune di Catania, è segno anche della già consolidata collaborazione tra l’Isitituto catanese del Cnr con i principali attori territoriali quali il Comune, la Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali e il Museo regionale interdisciplinare di Catania.

"Il risultato ottenuto costituisce certamente una proposta ricostruttiva – afferma Daniele Malfitana, direttore dell’Ibam - in cui tutte le informazioni emerse dalle diverse discipline si fondono in un unico messaggio comunicativo: esse non mirano alla sola ricostruzione ideale dell’edificio, ma forniscono l’opportunità per la verifica e la sintesi degli aspetti legati alla logica funzionale e strutturale del monumento stesso.
Da questa breve presentazione – prosegue Malfitana - emergono già non pochi aspetti peculiari dell’anfiteatro di Catania, la cui comprensione è ormai resa possibile dai nuovi orientamenti della ricerca archeologica oggi, dove la conoscenza prodotta dagli specialisti che fanno ricerca esce dal chiuso dei laboratori per diffondersi nella comunità, nelle scuole, insomma, nella società civile. La ricerca condotta ora dai ricercatori dell’Ibam a Catania – conclude Malfitana - finalmente si avvia a colmare un vuoto trentennale di studi sempre annunciati e sinora mai concretizzatesi con lavori d’insieme. In soli due anni siamo riusciti a definire un piano della conoscenza della città che nei prossimi mesi vedrà la luce con una presentazione alla comunità scientifica e non".

In esclusiva, il docu-video integrale dell’anfiteatro di Catania, dal mese di dicembre, sarà fruibile al grande pubblico presso i locali del Catania Living Lab, il primo laboratorio sperimentale dell’Ibam Cnr per la valorizzazione e comunicazione dei beni culturali della città etnea, inaugurato lo scorso 24 luglio insieme al Comune di Catania. Un team di esperti e ricercatori dell’Ibam guiderà, attraverso uno specifico percorso, alla visione del docu-video facendo così vivere un’esperienza culturale innovativa alla scoperta della città di Catania.

 

Guarda il trailer di presentazione in fondo alla notizia.

 

Approfondimento: La Città Nascosta: l’anfiteatro romano di Catania

Il video documentario della ricostruzione tridimensionale dell’anfiteatro romano di Catania è stato realizzato nell’ambito del progetto Pon DiCET Smart Cities and Communities and Social Innovation, un programma di ricerche mirato alla definizione di modelli per lo sviluppo sostenibile del territorio e strumenti e prodotti innovativi per la valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale di Catania. Il video, realizzato dall’arch. Francesco Gabellone, ricercatoreIbam Cnr e coordinatore del team dell’ITlab – Ibam Cnr, rappresenta il risultato delle ricerche multidisciplinari condotte dall’Ibam Cnr sull’antico monumento, uno degli edifici più importanti della città del quale, purtroppo, si conosce una porzione limitatissima della sua originaria estensione.
L’unione delle ricerche archeologiche, architettoniche e topografiche, coordinate dal dott. Giuseppe Cacciaguerra, ricercatore Ibam Cnr, integrate con le indagini geofisiche, curate dal dott. Giovanni Leucci(Laboratorio di Geofisica applicata ai beni archeologici e monumentali dell’Ibam Cnr) e al rilievo 3D, coordinato dall’arch. Francesco Gabellone (ITlab - Ibam Cnr), ha permesso di migliorare la conoscenza del monumento e di proporre una ricostruzione della struttura architettonica grazie all’apporto di nuovi importanti dati.
Il video mostra la ricostruzione del contesto urbano circostante l’edificio mettendo in evidenza il rapporto con la collina di Montevergine. In particolare, lo studio delle antiche quote di calpestio, integrato dalle indagini geofisiche, ha permesso di ricostruire il profilo del fianco della collina e di ridimensionare la percezione attuale dei dislivelli accentuati dalla presenza di edifici e palazzi che ne aumentano oggi, erroneamente, l’altezza. Le ricerche hanno portato ad ipotizzare che l’area antistante gli ingressi in quota dell’anfiteatro fosse costituita da una grande terrazza inquadrata sul lato della collina da un lungo muro che sosteneva una seconda terrazza superiore. Su quest’ultima era posto un tempietto su podio di cui sono stati rinvenuti i resti nell’area della chiesa di Sant’Agata al Carcere.
Inoltre, è stato possibile verificare le soluzioni adottate per la costruzione dell’anfiteatro e l’attendibilità delle diverse ipotesi ricostruttive proposte in passato giungendo a ritenere verosimile l’esistenza di un colonnato ionico in sommità, rivolto verso la cavea, in passato messa in dubbio da alcuni studiosi. Si è proceduto, inoltre, alla verifica e all’analisi dei carichi e delle spinte strutturali ridisegnando e simulando il processo costruttivo utile allo studio del monumento e dunque alla proposta ricostruttiva in sé.

 

 

Fonte: IBAM-CNR

 

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