L’Atelier des Lumières e la mostra di Dalì, l’enigma senza fine.

L’Atelier des Lumières e la mostra di Dalì, l’enigma senza fine.
Fig.1 - © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, ADAGP 2021 © Culturespaces / E. Spiller

In una ex fonderia fra i quartieri di Bastille e Nation, l’Atelier des Lumières è il primo centro di arte digitale di Parigi. La fonderia Chemin-Vert fu realizzata nel 1835 dai fratelli Plichon, Jacques François Alexandre e Hilaire Pierre ed è stata riscoperta da Bruno Monnier, presidente di Culturespaces, che ha avuto l'idea di crearvi un nuovo centro di arte moderna e contemporanea.

Il centro  propone ai suoi visitatori esposizioni immersive monumentali: 120 video-proiettori e una sonorità spazializzata dove le immagini sono proiettate su una superficie di 3300 mq. e su pareti alte più di 10 metri. I visitatori sono accolti in due spazi diversi: La Halle di 1500 mq. e Lo Studio di 160 mq. Nel primo è proiettato di continuo un ciclo di esposizioni digitali con un programma lungo, dedicato ai grandi pittori della storia dell’arte e nell'altra viene eseguito un programma più sintetico, dedicato a figure contemporanee. Entrando all'Atelier des Lumières di Parigi, si viene trasportati in un mondo onirico, sospeso tra passato e presente. Inoltre nella cornice di questa fonderia abbandonata, si può ancora ammirare un caminetto, un antico serbatoio d’acqua e la torre di seccatura.

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Fig. 2 - © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, ADAGP 2021 © Culturespaces / E. Spiller

Dal 17  Dicembre al  2 Gennaio sarà in mostra: Dalì, l’enigme sans fin, che ripercorre oltre sessanta anni creativi del maestro catalano. Attraverso un percorso tematico, il visitatore attraversa paesaggi surrealisti e metafisici e si trova al centro delle opere sorprendenti dell'artista dalla fantasia traboccante. Esposte in tutto il mondo (Teatro-Museo Dalí a Figueres, Museo Dalí in Florida, Museo Reina Sofía a Madrid, MoMA a New York, etc.) queste opere presentano più livelli di lettura. Disposte e animate a pavimento e pareti alte fino a 10 metri, rivelano i dettagli di pennellate, linee e giochi di materiali, ci si sente immediatamente avvolti dalle forme, dai personaggi e dai colori. Una retrospettiva che viene associata alla musica del leggendario gruppo Pink Floyd e che offre un viaggio senza tempo che risveglia il subconscio in cui il lavoro di Dalí permane un mistero e un enigma senza fine.

 

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Fig. 3 - © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, ADAGP 2021 © Culturespaces / E. Spiller

 

"La funzione di un centro d’arte consiste nell’abbattere le barriere", dice Bruno Monnier, presidente della società Culturespaces che gestisce, insieme a vari altri siti artistici francesi l' Atelier des Lumières. “È per questa ragione che il digitale deve ritagliarsi il suo spazio nell’attività espositiva del ventunesimo secolo”, ha puntualizzato Monnier. “Messo al servizio della creatività, diventa un formidabile vettore di diffusione, capace di creare collegamenti tra le epoche e di far dialogare tra loro le pratiche artistiche, amplificando le emozioni e raggiungendo un pubblico più ampio”.

Fonte: l’Atelier des Lumières


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