Il DTC Lazio (Distretto Tecnologico dei Beni Culturali) ha investito complessivamente 37 milioni di euro per la valorizzazione del patrimonio storico e culturale dal punto di vista tecnologico per la conservazione e fruizione dei Beni Culturali. Con circa 842mila euro è risultato sovvenzionabile con riserva, anche il progetto “S.T.AR.T. Ostia – Soluzioni Tecnologiche per l’ARcheologia e il Territorio”, presentato dal Parco Archeologico di Ostia Antica e che, stando a quanto riferito nella nota della pubblicazione ufficiale, potrebbe già diventare realtà.
L’iniziativa rientra nel Programma Quadro tra Regione Lazio, Ministero dell’Università e della Ricerca, Ministero dei Beni Culturali e Ministero dello Sviluppo Economico per rafforzare e stimolare l’innovazione tecnologica delle imprese e degli enti di ricerca dedicati ai BBCC: il tutto si è concretizzato in un bando finalizzato al finanziamento di programmi per la ricerca e sviluppo di nuove tecnologie per il patrimonio culturale.
La risposta degli Enti locali e delle istituzioni pubbliche, ma anche delle associazioni, cooperative e società private è stata di grande entusiasmo.
Il progetto S.T.A.R.T., già vincitore del bando Lazio Innova presentato dal Parco archeologico di Ostia antica e rappresentato dall’archeologa Claudia Tempesta, consiste, secondo quanto già reso noto a febbraio del 2020, nella progettazione e realizzazione di un sistema avanzato di diagnostica e monitoraggio su contesti archeologici selezionati.
Aspetti salienti del progetto S.T.A.R.T.
Il progetto si avvale della sperimentazione della tecnologia BIM (Building Information Modeling), ancora scarsamente applicata ai Beni Culturali, che è impiegata su alcuni monumenti del Parco Archeologico di Ostia Antica, che sono in particolare edifici quali la Domus di Giove Fulminatore, il Ninfeo degli Eroti, la Domus dei Pesci e la Caupona del Pavone, oltre all’edificio della “Capitaneria” di Porto a Fiumicino e la Tomba 57 della Necropoli di Isola Sacra.
Filo conduttore del progetto è la digitalizzazione, attraverso video e timelapse che illustreranno i casi studio selezionati, per la produzione di tour virtuali e ricostruzioni in realtà aumentata e 3D e perciò:
- Sviluppare contenuti digitali finalizzati alla cross promotion e alla comunicazione dei complessi antichi individuati nel Parco;
- Dotare il Parco di dispositivi per offrire al pubblico una nuova opportunità di visita e di conoscenza interattiva e multimodale;
- Realizzare una rete wi-fi a copertura di una parte dell’area archeologica di Ostia Antica;
- Creare un framework di strumenti integrati a supporto di una metodologia replicabile in aree archeologiche simili, sia in Italia che all’estero.
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