Visibilità al mistero del Cenacolo di Leonardo

Visibilità al mistero del Cenacolo di Leonardo

Fig. 1- Leonardo da Vinci, Ultima Cena, Refettorio di Santa Maria delle Grazie, Milano -dettaglio apostoli-  © Haltadefinizione Image Bank | Su concessione di Ministero della cultura - Direzione Regionale Musei Lombardia | Riproduzione vietata

E’ Leonardo da Vinci lo sperimentatore senza sosta, che, in costante fermento, testa con instancabile tenacia nuove tecniche. Alla corte degli Sforza, Ludovico il Moro gli commisiona la realizzazione dell’Ultima Cena su di una parete del Refettorio del Convento domenicano di Santa Maria delle Grazie e l'artista non si tira affatto indietro ed esplora nuove strade: dipinge sul muro, ma non a “fresco” bensì con la tecnica a “secco”, impiegando una tempera grassa direttamente sull’intonaco asciutto. Malauguratamente, a causa della singolare tecnica sperimentata poco compatibile con l’umidità dell’ambiente, l’opera versa da secoli in un cattivo stato di conservazione, nonostante il suo ultimo restauro, intrapreso nel 1978, sia stato nella sua complessità il più lungo della storia e, durato fino al 1999, abbia recuperato in parte la sua visibilità.

Il Cenacolo ha avuto, nonostante il deperimento, una fortuna critica notevole e molte sono state le copie e le derivazioni realizzate, diventando ben presto un canone iconografico vero e proprio per intere generazioni di pittori. Ambientato in un’aula scorciata, raddoppia prospetticamente la profondità della sala in cui si trova lo spettatore: nella scena Leonardo coglie il momento nel quale Cristo rivela il tradimento di uno dei dodici apostoli (versetto 13:21 del Vangelo di San Giovanni).

Fig. 2 - Leonardo da Vinci, Ultima Cena, Refettorio di Santa Maria delle Grazie, Milano -dettaglio apostoli- © Haltadefinizione Image Bank | Su concessione di Ministero della cultura - Direzione Regionale Musei Lombardia | Riproduzione vietata

 

Le figure, divise in quattro gruppi da tre, esprimono reazioni psicologiche tutte diverse tra loro e in perfetta sintonia intorno a lui, che, al centro della tavola, si staglia nello spazio simmetrico, modulato dalle finestre alle sue spalle e con arazzi sulle pareti laterali. Un'impeccabile composizione geometrica, che permette di aumentare e prolungare le dimensioni relativamente ridotte del refettorio. L’innovatività di quest’opera era già chiara ed evidente ai contemporanei di Leonardo: quel che più conta, insieme al movimento e alla naturalezza della gestualità, sono la verità psicologica, la descrittività, l’abilità coloristica e la capacità narrativa a trionfare. La modernità è vivida e chiara anche nella serie di nature morte adagiate sulla tavola, distintamente non la cena rituale consumata dagli Ebrei, ma dettate dalle abitudini alimentari dell’epoca in cui l'artista viveva. Realizzate con minute pennellate, stesure tono su tono, trasparenze ed effetti di luce, mostrano una perizia cromatica ineguagliabilmente stupefacente.

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Fig. 3 - Leonardo da Vinci, Leonardo da Vinci, Ultima Cena, Refettorio di Santa Maria delle Grazie, Milano - dettaglio arancia -© Haltadefinizione Image Bank | Su concessione di Ministero della cultura - Direzione Regionale Musei Lombardia | Riproduzione vietata

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Fig. 4 - Leonardo da Vinci, Ultima Cena, Refettorio di Santa Maria delle Grazie, Milano -dettaglio ricamo tovaglia- © Haltadefinizione Image Bank | Su concessione di Ministero della cultura - Direzione Regionale Musei Lombardia | Riproduzione vietata

Nel 2007 il Cenacolo è stata la seconda opera acquisita da HALTADEFINIZIONE, tech company del Gruppo Panini Cultura, una ripresa da 16,1 gigapixel che per anni è rimasta l’immagine digitale più grande del mondo mai realizzata. Grazie alla collaborazione con la Direzione regionale Musei Lombardia, è stata sviluppata una visita virtuale a tema che accompagna il visitatore alla scoperta e all'osservazione anche di queste straordinarie minuzie. Il progetto si inserisce all’interno delle iniziative avviate dalla Direzione regionale Musei Lombardia e dal Museo del Cenacolo Vinciano, che sono rivolte alla comunicazione digitale del capolavoro leonardesco. Sul sito del Museo del Cenacolo Vinciano è possibile navigare sull’opera, con approfondimenti che accompagnano l’utente, guidandolo ad immergersi nelle pennellate del celebre dipinto.

In questi giorni pasquali navigare nei meandri del capolavoro vinciano, che appare letteralmente rinascere dal nulla, è un'emozione da non perdere, CLICCA QUI 

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