Da alcuni anni una team di archeologi, geofisici, biologi è impegnata nella ricerca la tomba di Alessandro IV, il Papa che rese famosa Viterbo trasferendo la curia pontificia da Roma nel 1257. Da allora, infatti, Viterbo è “la Città dei Papi”.
A fine giugno l’archeologo e storico Alberto Pichardo è intervenuto utilizzando alcuni strumenti di Geofisica. La prima fase della ricerca ha sfruttato diversi metodi geofisici:
- Georadar
- Magnetismo
- TDEM - Elettromagnetismo nel Dominio del Tempo
- Metal Detector ad Alta Risoluzione
- FDEM - Elettromagnetismo nel Dominio della Frequenza
- Tomografia Elettrica
- ERT
- Microgravimetria
- Prove Soniche
- Tomografia Sismica
- Analisi petrografica
A Viterbo sono stati confrontati ed integrati i dati geofisici da molteplici fonti. In particolare sono stati di grande utilità i Georadar con antenne di varie frequenze, per andare più in profondità o per vedere i dettagli più piccoli nel sottosuolo e all’interno di muri e colonne.
“La geofisica ha permesso di ottenere grandi risultati - raccontava nel 2013 - al centro della piazza abbiamo individuato una cripta con due bare: pensiamo possano essere proprio quelle che cerchiamo. Ci si arriva tramite un cunicolo che parte da sotto la cattedrale.”
Davanti all’altare il georadar ha rilevato una tomba. Le indagini di microgravimetria condotte nel 2010 dal prof. Michele Di Filippo – Università La Sapienza di Roma – lo facevano sperare. E le ricerche del geofisico Stefano Floris - Stega, Viterbo – le avevano individuate col magnetometro e il metal detector ad alta risoluzione. Ma mai viste ad occhio.
Con due georadar GSSI - UtilityScan400 e StructureScanMini – lo staff di Pichardo e di Codevintec hanno rilevato nuove zone, all’interno dello scavo, in un’area chiusa al pubblico, dentro la cattedrale.
"Leviamo questa lastra, aiutami" e di fianco alla cassa di legno dove è sepolta Letizia Bonaparte, nipote di Napoleone, si è intravisto un cunicolo.
Dvanti all’altare il georadar ha rilevato una tomba. Le indagini di microgravimetria condotte nel 2010 dal prof. Michele Di Filippo – Università La Sapienza di Roma – lo avevano lasciato sperare. Ora il georadar l’ha “vista”. Alcune evidenze dietro i muri - potrebbero essere nicchie - che nascondono reliquie d’epoca medioevale, come quella ritrovata alcuni anni fa, rivelano un importante indizio sul possibile luogo di sepoltura di Alessandro IV.
Fonte: Codevintec Italiana srl (www.codevintec.it)