ShareArt: Big Data per monitorare la fruizione delle opere d’arte

 ShareArt: Big Data per monitorare la fruizione delle opere d’arte
FIG. 1 - L’impianto ’ShareArt’ in basso a destra al fianco di un’opera a Palazzo d’Accursio.

Al via il progetto ShareArt presentato il Il 10 giugno 2021 a Bologna: ENEA - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico - e Istituzione Bologna Musei hanno annunciato un accordo di collaborazione finalizzato a ottenere un’innovativa rilevazione dati nel monitoraggio del gradimento e delle modalità di fruizione di opere d’arte in ambiti museali, attraverso la sperimentazione e sviluppo di metodologie informatiche basate su applicazioni di Intelligenza Artificiale e Big Data.

Il sistema ShareArt - sviluppato a partire dal 2016 - misura il gradimento di un’opera d’arte attraverso la condivisione di molteplici informazioni. La misurazione avviene non consultando i fruitori dell’opera, ma monitorando la registrazione nel tempo di alcuni indicatori. Una misura resa possibile dall’utilizzo delle nuove tecnologie e da una tipica applicazione Big Data capace di ricavare informazioni esplorando grandi quantità di dati diversi.

Il sistema si compone di una serie di dispositivi di acquisizione dati, oggi disponibili sul mercato a costi contenuti, che, provvisti di telecamera, raccolgono le informazioni e le inviano a un server centrale per l’elaborazione e l’immagazzinamento. Un’applicazione web consente la consultazione dei dati, predisponendone un’analisi multidimensionale interattiva con tecniche OLAP (On-Line Analytical Processing).

Inoltre, la tecnologia impiegata è compatibile con il regolamento GDPR sul rispetto della privacy, perché non acquisisce né memorizza dati associabili a una persona fisica o che ne indichino la posizione geografica. Non richiede alcuna attività da parte del visitatore né dispositivi da indossare che, agendo sul suo comportamento naturale, influenzerebbero i dati raccolti alterandoli.

Per l’avvio del progetto a Bologna sono state individuate le Collezioni Comunali d’Arte situate al secondo piano di Palazzo d’Accursio.

I primi dispositivi, installati all’interno del percorso espositivo nel luglio 2020, hanno permesso di strutturare una più estesa rete di monitoraggio che, a pieno regime, andrà a coinvolgere complessivamente 20 opere dello stesso museo. Con tale numero significativo di 20 dispositivi, uno per ogni opera selezionata, si potranno raccogliere dati sufficienti per valutare oggettivamente l'interesse dei visitatori. L’impiego di algoritmi Big Data consentirà l’estrazione di informazioni significative mettendo in relazione la fruizione delle opere con specifiche caratteristiche assunte tramite i visitatori.

"Vi sono domande che si rincorrono tra le mura di un museo. In cosa consiste il gradimento di un'opera? Quali sono le variabili personali e ambientali che influiscono su questo gradimento? Le risposte tradizionali sono troppo approssimative" ha sottolineato durante l’evento Roberto Grandi, presidente Istituzione Bologna Musei. “Ecco allora - aggiunge - che l’Istituzione Bologna Musei ed ENEA hanno considerato alcune sale delle Collezioni Comunali d'Arte come un laboratorio sul campo per approfondire le dinamiche della fruizione in presenza delle opere e in relazione al contesto spazio-temporale. Non solo il modo di osservare, ma anche come si arriva all'opera e per quanto tempo la si osserva sono aspetti che aiutano i curatori dei musei a comprendere meglio le preferenze dei visitatori e i ricercatori ad approfondire le dinamiche della percezione del gradimento attraverso la raccolta e l'elaborazione di un grande numero di dati. È un percorso affascinante e siamo soddisfatti di poterlo affrontare con una istituzione scientifica di eccellenza come ENEA".

I dati raccolti costituiscono un capitale di informazioni molto prezioso per gli operatori museali, che attraverso l’analisi di dati concreti possono evidenziare punti di forza ed eventuali criticità e valutare possibili miglioramenti per ottimizzare l’esposizione delle opere stesse e il percorso di visita, misurando poi gli effetti delle azioni intraprese sull'affluenza. La collaborazione tra ENEA e Istituzione Bologna Musei si inserisce nell’ambito di ricerca e sviluppo dei big data di grande interesse per la Regione Emilia-Romagna, impegnata a realizzare nel Tecnopolo di Bologna una potenza di calcolo e un expertise di supercalcolo, big data e intelligenza artificiale di rilevanza internazionale.

Fonte: ENEA -progetto ShareArt


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