Lo avevamo annunciato più di un anno fa, ora Pablito è in funzione. E' il nuovo robot utilizzato presso il Museo Reina Sofia di Madrid per lo studio e la conservazione delle opere d'arte. Il nome deriva dalla prima opera esaminata, Guernica di Pablo Picasso, sul quale sono stati acquisiti ben 22.000 scatti fotografici. Pablito è una grande fotocamera mobile, posta su un sistema cartesiano, capace di registrare immagini nel visibile, nell'infrarosso (multispettrale), nell'ultravioletto, in riflettanza, in scansione 3D. E' ora utilizzata per fotografe le opere d'arte in modo da ottene immagini dell'opera in alta risoluzione utili per conoscere il suo stato di conservazione, crepe e altri fenomeni di degrado non visibili ad occhio nudo, tutti dettagli utili nelle attività di restauro e conservazione.
Il robot permette alla macchina fotografica di muoversi con precisione lungo la superficie della tela riuscendo a scattare centinaia, anche migliaia di foto. Si muove con una precisione di 25 micron e può essere programmata per l'acquisizione di immagini. Esso misura nove metri di lunghezza e cinque metri in altezza pesa circa 1.2 tonnellate quando è completamente assemblato.
Nel recente studio dell'olio su tela "Donne e uccelli nella notte" (1974) di Mirò sono stati individuati strati di patine e segni apparsi grazie alla luce ultravioletta. Attualmente sono circa una dozzina le opere esaminate, prevalentemente del catalano Mirò.
Alcune delle immagini acquisite nelle diverse lunghezze d'onda sono già disponibili alla libera consultazione online sul sito del Museo.
- José Gutiérrez Solana, La tertulia del café de Pompo
Fonte: TMNews
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