Le indagini non distruttive – come il georadar – individuano aree archeologiche sepolte. Senza carotaggi. Senza scavi. In fretta e a costi davvero limitati.
Immaginiamo di passeggiare con il georadar nella zona di interesse archeologico, e di visualizzare sul display se nel sottosuolo vi siano cavità, reperti, costruzioni sepolte. Un nuovo modello, appena uscito dalla progettazione GSSI, è pieghevole, leggero, rapido e performante. Con rilievi fino a 4-5 metri di profondità, è naturalmente votato all’archeologia.
Nel caso di aree vaste, il georadar della 3D-Radar è una soluzione incredibilmente rapida. E in questo caso possiamo vedere già sul monitor i dati elaborati, visualizzare in 3D le strutture sepolte in tempo reale, durante il rilievo.
E se serve risparmiare, si possono noleggiare gli strumenti; i costi diventano davvero ridotti e proporzionali al lavoro da svolgere.
Il georadar ha già permesso interessanti rilievi:
- Il giovane archeologo e storico Alberto Pichardo ricerca la tomba di Papa Alessandro IV nel cuore della Cattedrale di Viterbo. Individuati anche il possibile muro del tempio Etrusco-Romano di Ercole, gallerie e cripte sotterranee, sconosciute finora.
- Il geologo Costantino Luci - direttore tecnico della Prospezioni di Cosenza – ha cercato il tesoro di Alarico re dei Goti, composto da 25 tonnellate d’oro e 150 d’argento.
- Il restauro di monumenti di importanza internazionale, come il Duomo di Milano e la Basilica di San Pietro.
Video sul canale YouTube di Codevintec – playlist Geofisica Terrestre - Georadar
Informazioni tecniche:
www.codevintec.it
Fonte: Codevintec