Sono tecnologie avanzate quelle recentemente applicate al restauro della Villa dei Misteri di Pompei, in parte recentemente aperta al pubblico. Gli esperti dell’Unità Tecnica Protezione Sismica e del Laboratorio Prevenzione Rischi Naturali e Mitigazione Effetti di ENEA (Agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) stanno collaborando alle attività di indagine per il recupero strutturale di una parte della domus ancora chiusa al pubblico.
ENEA ha messo a punto una metodologia che integra "l'utilizzo di tecniche standard per la diagnostica con tecniche innovative di telerilevamento a bassa quota, ovvero droni per l'acquisizione ed elaborazione di immagini ad alta definizione, l'analisi delle vibrazioni e lo studio della dinamica del suolo e delle strutture di copertura. L’obiettivo è di valutare i necessari interventi di messa in sicurezza".
Sono state eseguite una prima parte di indagini ed è stato terminato il piano diagnostico nell’ambito di una convenzione con la Soprintendenza speciale di Pompei, Ercolano e Stabia che è stata avviata dopo il crollo avvenuto all'interno degli scavi nel novembre del 2010.
Una nuova convenzione prevederà per ENEA attività tecnico-scientifiche per la progettazione di futuri interventi sulle coperture per verificarne lo stato di conservazione e la messa a punto di un modello di monitoraggio e diagnosi applicabile anche in altre domus che presentano simili tipologie di copertura.
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Fonte: ENEA