E' la società Bruker a proporre nuove tecnologie per l'indagine archeometrica non invasiva basata sul principio fisico della fluorescenza a raggi x.
La Spettrometria Micro-XRF è ormai una tecnologia affermata nella scienza dei beni culturali grazie alla capacità di offrire informazioni preziose sulla composizione chimica dei materiali impiegati, in maniera non invasiva e senza la necessità di prelevare campioni. Bruker ha recentemente messo a punto la tecnologia di Fluorescenza a raggi X M6 JETSTREAM (immagine a sinistra) ideale per l'analisi non-invasiva di dipinti. L'analisi elementare permette non solo di scoprire gli strati originali nascosti ma anche le alterazioni dei materiali.
In particolare, oltre alla misura di singoli punti, questa tecnologia offre la possibilità di eseguire mappe composizionali fino a superfici di 80x60 cm2 con una dimensione del raggio incidente (spot size) tra i 100 e i 500 µm grazie a particolari ottiche policapillari ed una eccellente risoluzione spaziale con la quale si ottengono immagini in megapixel. Queste immagini permettono di scoprire materiali utilizzati dagli artisti, "pentimenti" o altri dettagli utili per la conoscenza dell'opera d'arte e della sua conservazione. La strumentazione è smontabile in quattro parti e si può utilizzare sia in verticale (dipinti su tavola e su tela) che in orizzontale (manoscritti, reperti delicati o ingombranti) a seconda delle necessità. La velocità di acquisione è garantita da un nuovo tipo di sensori SDD denominati XFlash. Con questa strumentazione sono state già fatte numerose applicazioni su opere d'arte di alcuni musei.
Un'altra tecnologia che può avere applicazioni nell'ambito dello studio dei materiali dei beni culturali è M4 TORNADO (immagine a destra), strumentazione di microfluorescenza a raggi x da banco ideale per l'analisi di campioni. Un sistema di ottica policapillare permette di avere diametri di misura inferiori a 25 µm. Anche in questo caso è possibile realizzare mappe composizionali ad alta risoluzione di singoli elementi o vere e proprie immagini che identificano i diversi elementi presenti e, di conseguenza, come molto spesso nel caso di dipinti, i relativi pigmenti. Anche in TORNADO sono impiegati i sensori SSD XFlash.
Il campione non necessità di particolari preparazioni e può esserer analizzato sia allo stato liquido che solido. Le dimensioni dello strumento (camera interna 60 x 35 x 26 cm) permettono di ospitare anche oggetti di una certa dimensione permettendo una maggiore versatilità e facilità di utilizzo rispetto alla microscopia elettronica: manufatti di interesse storico-artistico o piccoli dipinti possono essere inseriti direttamente nello strumento per l'analisi diretta.
Le tecnologie sono state presentate a Roma durante un Workshop gratutito organizzato dalla società Bruker presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università Sapienza il 18 e 19 giugno.
Ulteriori tecnologie XRF presentate sono state quelle da banco a dispersione di energia o di lunghezza d'onda per lo più impiegate per applicazioni industriali.
M6 JETSTREAM (Scarica la Brochure)
M4 TORNADO (Scarica la Brochure)
Per ulteriori informazioni su tutte le tecnologie Bruker per i beni culturali visita il sito: http://www.bruker.com/industries/environmental/art-and-conservation.html