Un’antica tradizione preispanica del Messico utilizzava, come additivi nelle malte, sostanze di origine vegetale, con proprietà inesplorate, che hanno permesso la buona conservazione di antichi dipinti murali e di altre tipologie di opere d’arte. Tra queste, un estratto ricavato da Opuntia ficus indica (Nopal).
Sull’argomento è in corso un Progetto di Grande Rilevanza Italia-Messico, sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Le attività, svolte in collaborazione con El Colegio de Michoacàn, hanno lo scopo di definire una metodologia scientifica per la valutazione delle proprietà consolidanti e antimicrobiche dell’estratto di Nopal, finora note e tramandate per conoscenza empirica. Un tema che si inquadra in quello più ampio della Bioeconomia e che vuole essere una transizione verso strategie di conservazione più sostenibili, basate sull’uso e la valorizzazione delle risorse biologiche, per ottenere prodotti rispettosi della salute degli operatori e delle opere d’arte, con minimo impatto ambientale.
Le attività del progetto bilaterale, svolte in collaborazione tra ENEA e El Colegio de Michoacán, sono state illustrate a Roma nel corso del workshop “Dalla tradizione empirica all’innovazione tecnologica”.
Fonte: ENEA