Un Museo Virtuale per le opere delle banche in Italia

Un Museo Virtuale per le opere delle banche in Italia

Presentato a Roma il MuVir, il Museo Virtuale dedicato a raccogliere più di 300 mila opere conservate dalle banche italiane: dipinti, sculture, arazzi e ceramiche, alcune firmati anche da artisti più noti come Filippo Lippi, il Perugino, Caravaggio, Tintoretto, Hayez, Canova, Boccioni, Andy Warhol ed artisti contemporanei.

Il progetto del museo virtuale è stato presentato il 25 Novembre dal Presidente dell’Abi Antonio Patuelli, alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, e del Direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci.

Il progetto permetterà innanzitutto la digitalizzazione e catalogazione delle opere e successivamente la loro consultazione mediante un portale dove saranno disponibili anche le informazioni storico-artistiche. Sarà messo in rete une vero e proprio un museo virtuale all'interno del quale sarà possibile muoversi nonché creare una mostra personale da condividere con gli altri utenti. 

Il progetto è in divenire, e sarà disponibile nella sua integrità la prossima primavera con i primi ambienti del museo dedicati all’Ottocento e al Novecento; le sezioni del museo diventeranno via via più ampie grazie al coinvolgimento degli istituti bancari presenti in Italia che, a partire dal 26 novembre, saranno chiamati ad allestire le sale inserendo schede e fotografie delle opere di loro proprietà.

Il Museo Virtuale nasce da un'attività di ricerca dell’Abi (Associazione  Bancaria Italiana) e i curatori responsabili del patrimonio storico artistico di ventidue banche operanti in Italia. Sono intervenuti il Digilab dell'Università La Sapienza di Roma e il Consorzio interuniversitario Cineca di Bologna, mettendo a disposizione la propria esperienza e le metodologie per la conservazione e comunicazione  del patrimonio artistico e culturale.

 

La piattaforma  sarà in italiano e inglese, e seguirà alcune norme di tutela e conservazione:

- una catalogazione delle opere secondo criteri globalmente riconosciuti e tali da consentire il dialogo dei dati con quelli della grandi reti culturali mondiali (es. EUROPEANA)
- un portale dove le opere sono consultabili e corredate, nei casi più rilevanti, di approfondite informazioni storico-artistiche
- uno spazio tridimensionale virtuale entro cui il pubblico può muoversi, decidendo di volta in volta di ordinare le opere secondo criteri variabili e personalizzati.

Grazie ad una grafica di accesso, i filtri per le ricerche e un vasto database la piattaforma sarà un vero e proprio nuovo mezzo di conoscenza.

 

MuVir Luca Giordano

Luca Giordano, Tarquinio e Lucrezia, 1663 ca. olio su tela, 97,4 x 96,2 cm

 

“Il Museo Virtuale - ha detto il Presidente Patuelli - sarà una grande esposizione digitale permanente di dipinti, sculture, fregi, fotografie, ceramiche, monete e arredi, custoditi nei palazzi e nelle collezioni private delle banche italiane. Per i visitatori - continua il Presidente dell’Abi - siano esse scuole, accademie, università, singoli individui, sarà possibile consultare e utilizzare il patrimonio che le banche condivideranno come materiale di studio e approfondimento: ognuno potrà creare un proprio percorso museale autonomo tra i capolavori custoditi dalle banche che partecipano al progetto. Il Museo Virtuale delle Banche operanti in Italia avrà un ruolo decisivo nell’ampia diffusione e nella comunicazione delle opere d’arte possedute delle banche, che costituiscono una parte rilevante del patrimonio culturale nazionale.

 

Link al Museo Virtuale delle banche operanti in Italia: www.muvir.eu

 

04 MuViR Francesco Botticini

Francesco Botticini
Adorazione del Bambino, 1475 ca. tempera e olio su tavola, 104,5 x 106 cm

 

Approfondimento

Il MuVir – Museo virtuale delle banche in Italia è stato progettato per essere un museo digitale: crossmediale (pc, tablet, smartphone), immersivo (visori di realtà virtuale) e tangibile (stampa 3d).
Un museo virtuale che permetterà un continuo andirivieni dalla dimensione unitaria dell’oggetto reale alla molteplicità delle informazioni digitali a suo corredo e viceversa, che renderà virtuali le opere d’arte reali e allo stesso tempo doterà gli oggetti reali di una componente digitale, tramite diverse applicazioni a corredo che ne aumenteranno la portata comunicativa, (realtà aumentata, dispositivi di prossimità).

L’infrastruttura tecnologica consiste di tre ambienti digitali:

1) Un piattaforma, modulare e scalabile, capace di gestire e preservare nel tempo notevoli quantità di dati e capace di gestire l’intero ciclo di vita di un oggetto digitale, rispondendo ai problemi di Digital Preservation. In questo spazio vengono caricati da ogni singolo istituto le riproduzioni digitali 2d in alta risoluzione delle opere e oggetti 3d da poter visualizzare nella Personal Virtual Gallery 3D. Le riproduzioni digitali vengono arricchite durante la catalogazione con metadati descrittivi, utilizzando campi che vanno dal nome dell’opera e dell’autore, allo stato di conservazione, fino alla licenza di distribuzione (Creative Commons proposte anche da Europeana). Nel sistema sono stati implementati thesauri riconosciuti a livello internazionale come quelli del Getty Museum e del Virtual International Authority File, oltre a vocabolari interni.

2) Un catalogo/portale ad accesso pubblico, in cui gli utenti possono ricercare le opere catalogate e vederne le schede. Di ogni opera è visibile: la miniatura, la scheda con i relativi dati di catalogazione. L’immagine dell’opera può essere visualizzata ad alta risoluzione con il sistema di ingrandimento (IIPIMAGE) di tipo piramidale. Gli oggetti tridimensionali possono essere ingranditi, ruotati e visti da ogni angolazione anche nel catalogo.

3) Un ambiente 3d PVG (Personal Virtual Gallery), che mette in scena l’esposizione delle opere scelte dagli utenti. La tecnologica per realizzare l’ambiente 3d è conforme allo spirito d’apertura del progetto, e la scelta è ricaduta su di un prodotto open, Blender4web, strumento utilizzato dalla NASA per veicolare le ultime scoperte sull’esplorazione del pianeta Marte dal Rover Curiosity verso il grande pubblico.
Il sistema prevede una fruizione priva di registrazione per poter navigare liberamente all’interno del patrimonio culturale pubblicato dalle banche, e un sistema di registrazione che permette la condivisione delle proprie ricerche, dei propri allestimenti, ed eventualmente il download delle risorse da utilizzare in ambito educativo o per attività che facilitino la fruizione dei beni culturali.

 

Fonte: CINECA

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