Il Museo Immersivo Archeologico (MIA): Abella da rivivere

 Il Museo Immersivo Archeologico (MIA): Abella da rivivere

Inaugurato presso il Palazzo Baronale di Avella: il Museo Immersivo Archelogico (MIA), grazie alla tecnologia valorizzerà la storia del territorio. Esperienze di immersione a 360 gradi nella storia dell’antica Abella, cittadina sannitica passata sotto la protezione dell’Impero Romano nel 399 a.C.

Il MIA si inserisce all’interno della piattaforma digitale Sistema Irpinia, un “piano di valorizzazione turistico-culturale” capace di mettere in rete alcuni fra i borghi e i castelli della provincia irpina. L’infrastruttura digitale interattiva – sviluppata da Almaviva, società italiana leader nell’innovazione digitale – risulta in grado di promuovere il territorio attraverso la messa a sistema dei 118 Comuni della Provincia, declinati e distribuiti su 29 distretti, ognuno dei quali abilitato a interagire con la domanda turistica grazie a Infopoint.

Il percorso multimediale, scandito da nove sale più una sala educational è caratterizzato da proiezioni, suggestioni grafiche, quadri parlanti e postazioni di Realtà Virtuale per raccontare la storia della città.

Partendo dall’evoluzione topografica della città dalla preistoria alla contemporaneità e dalla storia di Avella per macroepoche, vengono tematizzate le origini e i primi insediamenti; con il videomapping la Abella romana viene prototipata da una parete che presenta il grafico del Decumano Maior e altre narrazioni.

La Sala 3 illustra il periodo medievale di Avella focalizzandosi sulla storia di San Michele Arcangelo e la grotta di San Michele; segue poi il racconto delle vicende quattrocentesche della famiglia D’Avella e della leggenda del principe persiano Cofrao e Bersiglia. Il periodo dal Cinquecento all’Ottocento è narrato nella Sala 5 con le voci dei protagonisti che si sono avvicendati nel Palazzo Baronale: Girolamo Colonna, Pietro Antonio Spinelli, Ottavio Cattaneo, Carlo Doria e Livia Colonna.

La narrazione prosegue nella Sala 6 con l’Ottocento narrato da attori in greenscreen, tecnica fotografica/cinematografica utilizzata per sovrapporre due immagini o video differenti, visualizzati da monitor. A partire da questa sala, la storia avellana si incrocia con quella italiana ed europea, coinvolgendo i nobili del territorio.

Dalla sala successiva la tecnologia interviene a dare un supporto al visitatore: la realtà virtuale, la computer grafica e le riprese con drone VR a 360° restituiscono quattro momenti storici particolarmente significativi, come la Necropoli di Avella con la ricostruzione in computer grafica di un rito funebre romano, lo scontro tra gladiatori all’interno dell’anfiteatro di Avella, la vita del Castello di Avella con un affondo sul vissuto e la condizione femminile in epoca antica e, infine, il volo del drone, che ci riporta all’Avella di oggi, l’Avella non solo storica ma anche turistica, catturata grazie alle riprese aeree a 360°.

Un’attenzione particolare è stata rivolta alla generazione Z, alla quale è dedicata la sala educational con tre postazioni di apprendimento e gaming: attraverso la Near Field Communication i giovani possono rapportarsi con la figura dell’archeologo ed essere coinvolti nell’attività di gamification. Parallelamente, folklore, cibo e moda irpini possono essere conosciuti con l’utilizzo di una scrivania touchscreen, mentre i siti dei castelli riprodotti su schermi raccontano le vicissitudini dei personaggi ospitati al loro interno.

Riproduzioni 3D di reperti, infine, sono state posizionate in modo tale da auto-descriversi a livello sonoro se appoggiate sull’apparato sensoristico di un tavolo, a vantaggio dei visitatori ipovedenti.


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