Il BIM è uno dei sistemi informativi più utilizzati nel mondo delle costruzioni ma si sta diffondendo anche nei processi per il restauro. Sebbene ciò comporti un maggiore investimento economico e organizzativo nelle prime fasi della progettazione, una migliore comunicazione tra operatori comporta tempi e costi di costruzione più brevi. I modelli BIM possono anche essere convertiti in diversi formati di scambio per migliorare la condivisione delle informazioni e l'interoperabilità tra i diversi operatori (proprietari, progettisti e consulenti di diverse discipline, costruttori, manager, ecc.) per gestire in modo coordinato tutte le informazioni relative a un edificio e ai suoi componenti, associate alla loro rappresentazione 3D.
Vi segnaliamo un paper recente sul tema relativo alla attività di ricerca in corso per lo sviluppo di un modello di informazione sulla costruzione (BIM) per la gestione delle strutture e delle collezioni dei musei. Il successo del BIM risiede non solo nella sua applicazione per la progettazione e costruzione di edifici, ma anche perché aiuta la gestione delle informazioni di un edificio durante il suo ciclo di vita. Rispetto ad altre attività, nella gestione dei musei, il rapporto contenitore / contenuto è essenziale per la conservazione preventiva delle opere d'arte, secondo le linee guida nazionali e internazionali. Quindi, un efficace sistema informativo museale basato su BIM collegato a database esterni (chiamato M-BIM) dovrebbe includere anche le raccolte d'arte per la gestione delle informazioni relative sia all'edificio che alle opere d'arte mediante la gestione di oggetti 3D.
Ciò faciliterebbe la gestione delle procedure prescritte dalle migliori pratiche internazionali (come le relazioni sulla struttura e sulla conservazione predisposte per il prestito di opere d'arte) o dalle normative italiane (come per verificare la conformità di un museo agli standard minimi o per lavori di ristrutturazione e mostre temporanee ). La metodologia proposta è stata testata sulla Galleria dell'Accademia di Firenze. A partire dai dati acquisiti durante un rilievo laser scanner condotto nel 2011, è stato creato un HBIM (Heritage-BIM) dell'intero edificio. Quindi, le sculture e i dipinti di una parte consistente del museo sono stati modellati con approcci diversi e inseriti come oggetti BIM. Un modello concettuale di database è stato formalizzato, secondo l'INSPIRE Consolidated Unified Modeling Language (UML) della Direttiva INSPIRE, con l'obiettivo di mantenere l'indipendenza dell'approccio BIM ma migliorando la connessione dei dati con altri database e fonti.
Il paper in Open Access è disponibile qui:
Tucci, G., Conti, A., Fiorini, L., Corongiu, M., Valdambrini, N., & Matta, C. (2019). M-BIM: a new tool for the Galleria dell’Accademia di Firenze. Virtual Archaeology Review, 10(21), 40-55. doi:https://doi.org/10.4995/var.2019.11943