Il Volume "The ancient Nasca world. New insights from science and archaeology." curato da Rosa Lasaponara, Nicola Masini e Giuseppe Orefici raccoglie l'esperienza ultradecennale della ricerca archeologica italiana in Peru condotta dalla missione Proyecto Nasca, diretta da Giuseppe Orefici, e dalla Missione Italiana di Archeogeofisica (ITACA) diretta da Nicola Masini del CNR, rispettivamente presenti a Nasca dal 1982 e dal 2007.
I 26 capitoli del volume sono il risultato della sinergia tra queste due importanti realtà della ricerca italiana in Sudamerica e del dialogo interdisciplinare con una forte presenza di contributi tecnologico-scientifici al fine di rispondere ai quesiti che pone la storia dell'uomo in rapporto all'ambiente e alle testimonianze che vi ha lasciato nella costa meridionale del Peru. Nasca con i suoi misteri e interrogativi che da sempre pone a studiosi provenienti da diversi paesi del mondo è il terreno adatto per la ricerca interdisciplinare e per creare un ponte tra le discipline umanistiche e quelle scientifiche. Il contributo del CNR in questo volume si contraddistingue per il forte impiego di tecnologie e scienze applicate all'archeologia e alla conservazione: dalla diagnostica alle tecnologie digitali, dalla geofisica al telerilevamento.
Proprio grazie al telerilevamento satellitare è iniziata con i migliori auspici l'avventura del CNR IBAM e IMAA in Peru quando, insieme con Giuseppe Orefici, Nicola Masini e Rosa Lasaponara scoprirono un insediamento sepolto nel letto del fiume Nasca nel 2008. Da allora è iniziata una collaborazione tra il CNR e Giuseppe Orefici che ha consentito di sviluppare nuove idee sulla cosmovisione e cultura Nasca in rapporto alla percezione e gestione dell'ambiente e del clima, tra i più difficili e imprevedibili al mondo. Nasca, con i suoi geoglifi e acquedotti, e il centro cerimoniale di Cahuachi rappresentano dei casi studio emblematici per capire come l'uomo sia riuscito a sfruttare con ingegno e il conforto degli Dei le poche risorse che l'ambiente e il clima di uno dei luoghi più aridi al mondo, il deserto di Atacama, gli concedeva. Le piramidi di Cahuachi, costruite sfruttando monticoli risparmiati dalle alluvioni catastrofiche che talvolta el Nino causava, gli intelligenti sistemi di filtrazione e captazione delle acque sono solo alcuni dei più significativi esempi di questa capacità che i Nasca hanno avuto di adattarsi al loro ambiente.
In tal modo hanno creato oasi dove far fiorire l'agricoltura, costruito villaggi dove vivere, innalzato piramidi e disegnato geoglifi dove ritualizzare il rapporto con gli dei ed esprimere una visione del mondo che i diversi autori dei capitoli di questo volume hanno saputo tratteggiare nelle diverse espressioni artistiche (architettura, ceramica, musica, manufatti tessili) e con le più innovative metodiche di analisi scientifica. Il volume termina con due capitoli dedicati alla tutela del paesaggio antico e del patrimonio archeologico, tra cui i geoglifi, minacciati dal vandalismo e la pressione urbana, e le piramidi danneggiate dall'attività di scavo clandestino, con una discussione su come proteggere la cultura Nasca attraverso le tecnologie di osservazione della terra. Il Volume "The ancient Nasca world. New insights from science and archaeology." curato da Rosa Lasaponara, Nicola Masini e Giuseppe Orefici raccoglie l'esperienza ultradecennale della ricerca archeologica italiana in Peru condotta dalla missione Proyecto Nasca, diretta da Giuseppe Orefici, e dalla Missione Italiana di Archeogeofisica (ITACA) diretta da Nicola Masini del CNR, rispettivamente presenti a Nasca dal 1982 e dal 2007. I 26 capitoli del volume sono il risultato della sinergia tra queste due importanti realtà della ricerca italiana in Sudamerica e del dialogo interdisciplinare con una forte presenza di contributi tecnologico-scientifici al fine di rispondere ai quesiti che pone la storia dell'uomo in rapporto all'ambiente e alle testimonianze che vi ha lasciato nella costa meridionale del Peru.
Nasca con i suoi misteri e interrogativi che da sempre pone a studiosi provenienti da diversi paesi del mondo è il terreno adatto per la ricerca interdisciplinare e per creare un ponte tra le discipline umanistiche e quelle scientifiche. Il contributo del CNR in questo volume si contraddistingue per il forte impiego di tecnologie e scienze applicate all'archeologia e alla conservazione: dalla diagnostica alle tecnologie digitali, dalla geofisica al telerilevamento.
Proprio grazie al telerilevamento satellitare è iniziata con i migliori auspici l'avventura del CNR IBAM e IMAA in Peru quando, insieme con Giuseppe Orefici, Nicola Masini e Rosa Lasaponara scoprirono un insediamento sepolto nel letto del fiume Nasca nel 2008. Da allora è iniziata una collaborazione tra il CNR e Giuseppe Orefici che ha consentito di sviluppare nuove idee sulla cosmovisione e cultura Nasca in rapporto alla percezione e gestione dell'ambiente e del clima, tra i più difficili e imprevedibili al mondo. Nasca, con i suoi geoglifi e acquedotti, e il centro cerimoniale di Cahuachi rappresentano dei casi studio emblematici per capire come l'uomo sia riuscito a sfruttare con ingegno e il conforto degli Dei le poche risorse che l'ambiente e il clima di uno dei luoghi più aridi al mondo, il deserto di Atacama, gli concedeva. Le piramidi di Cahuachi, costruite sfruttando monticoli risparmiati dalle alluvioni catastrofiche che talvolta el Nino causava, gli intelligenti sistemi di filtrazione e captazione delle acque sono solo alcuni dei più significativi esempi di questa capacità che i Nasca hanno avuto di adattarsi al loro ambiente.
In tal modo hanno creato oasi dove far fiorire l'agricoltura, costruito villaggi dove vivere, innalzato piramidi e disegnato geoglifi dove ritualizzare il rapporto con gli dei ed esprimere una visione del mondo che i diversi autori dei capitoli di questo volume hanno saputo tratteggiare nelle diverse espressioni artistiche (architettura, ceramica, musica, manufatti tessili) e con le più innovative metodiche di analisi scientifica. Il volume termina con due capitoli dedicati alla tutela del paesaggio antico e del patrimonio archeologico, tra cui i geoglifi, minacciati dal vandalismo e la pressione urbana, e le piramidi danneggiate dall'attività di scavo clandestino, con una discussione su come proteggere la cultura Nasca attraverso le tecnologie di osservazione della terra.