Garantire una politica efficace per il patrimonio culturale europeo

Garantire una politica efficace per il patrimonio culturale europeo
Prima foto in alto a sinistra – Iacopo Carinci

Martedì 19 e mercoledì 20 gennaio scorsi, i membri del Parlamento europeo hanno votato riguardo l'importanza di una poltica efficace del patrimonio culturale. Nello specifico, in forza di ciò che è stato appreso dall'Anno europeo del patrimonio culturale nel 2018, i deputati al Parlamento europeo hanno espresso la volontà che l'EYCH (European Year of Cultural Heritage) abbia una solida eredità piuttosto che essere un evento sporadico. Il dibattito e la votazione sulla politica in materia di patrimonio culturale sono stati avviati da una "relazione di iniziativa", cioè una relazione proposta da una commissione riguardo una materia che necessita di una nuova legislazione. 

Questo rapporto è stato guidato da Dace Melbārde, l'ex ministro della cultura e coordinatore della commissione per la cultura e l'istruzione dell'ECR (European Conservatives and Reformists). Melbārde ha chiesto un approccio più integrato al patrimonio culturale, che implica la parità di trattamento del patrimonio materiale, immateriale, digitale e naturale, secondo il sito web dell'ECR. La risoluzione sul raggiungimento di un'efficace eredità politica per l'Anno europeo del patrimonio culturale è stata adottata mercoledì da 644 deputati che hanno votato a favore, 18 contrari e 27 astensioni.
“Quasi 300 000 persone lavorano nel settore del patrimonio culturale in Europa e quasi 7,8 milioni di posti di lavoro in Europa sono indirettamente collegati ad esso", ha sottolineato il relatore Dace Melbārde (ECR, LV) nel dibattito in plenaria prima del voto.
A causa degli effetti della pandemia COVID-19 “musei, gallerie e altri luoghi di rilevanza culturale hanno dovuto chiudere le porte ai visitatori, determinando una drastica diminuzione dei ricavi, limitando la capacità di mantenere e gestire i monumenti della cultura e riducendo il benessere degli addetti al settore”. Secondo Eurobarometer, inoltre, l'84% degli intervistati negli Stati membri considera il patrimonio culturale importante per loro personalmente e per le loro comunità locali, sottolineato che: "è il momento giusto per iniziare a lavorare su modelli di finanziamento sostenibile per la salvaguardia del patrimonio culturale e la riduzione della sua dipendenza dai redditi delle attività commerciali”.
Per affrontare la crisi attuale, i deputati hanno esortato la Commissione e gli Stati membri a offrire un sostegno finanziario "adeguato e mirato" per alleviare la crisi nei settori culturali e creativi e aiutare le persone che vi lavorano. D'altra parte, hanno elogiato le risposte rapide degli operatori culturali che durante il blocco avevano reso il patrimonio culturale liberamente disponibile tramite soluzioni digitali e hanno sottolineato l'importanza di stanziare fondi sufficienti per gli sforzi di digitalizzazione. Hanno chiesto un "quadro globale dell'UE con finanziamenti per la protezione e la promozione del patrimonio culturale digitalizzato e nato digitale".
Il patrimonio culturale costituisce una risorsa di inestimabile valore ed è opportuno che sia costantemente al centro dell’agenda europea per la cultura.

Fonte: heritagetribune.eu

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