AlUla, Arabia Saudita, ospiterà il suo secondo grande congresso di archeologia il 30-31 ottobre, offrendo un’opportunità unica ai leader mondiali dell’archeologia e del patrimonio culturale, quella di impegnarsi nel dialogo globale e nelle migliori pratiche di comunicazione. L’AlUla World Archaeology Symposium (AWAS 2024) riunirà un gruppo di esperti e professionisti dell’archeologia, del patrimonio culturale e dei settori correlati per discutere di argomenti che spaziano dal commercio, agli scambi ed agli effetti del cambiamento climatico e dei conflitti sulle mobile communities.
Tra i momenti salienti dell’AWAS 2024 ci saranno gli interventi di Willeke Wendrich, Professore emerito dell’University of California di Los Angeles (UCLA), Stefano Biagetti, Professore di Archeologia della Pompeu Fabra University di Barcellona e Peter DeBrine, Leader of Sustainable Tourism Programme, UNESCO World Heritage Centre, Parigi.
Altre presentazioni, riunioni, workshop e casi di studio saranno condotti da relatori provenienti dall’Arabia Saudita e dall’estero. Sarà esposta l’anteprima di una mostra appositamente curata di oggetti rinvenuti ad AlUla grazie alle missioni archeologiche, nonché un’anteprima mondiale di una mostra che presenterà manufatti archeologici provenienti dal Museo Archeologico Nazionale (MANN) di Napoli, in Italia. Il programma prevede anche visite ai principali siti archeologici di AlUla, Tayma e Khaybar e dintorni.
Il tema dell’AWAS 2024 – “Moving forward: past, present and future in the archaeology and heritage of mobile communities” – è attuale e permanente. Fin dalla preistoria, gli esseri umani hanno migrato per cercare nuove opportunità, migliorare le proprie condizioni di vita, esplorare nuovi territori, e anche per rispondere a sfide ambientali, disastri naturali, conflitti e instabilità sociopolitica. In un mondo dove spostarsi è diventato più semplice per molti, ma non per tutti, e che ha vissuto le conseguenze di una brusca interruzione della mobilità durante la pandemia di COVID-19, AWAS 2024 mira a mettere in discussione le concezioni tradizionali sulla mobilità, sia del passato che nel presente.
Il Dr. Abdulrahman A Alsuhaibani, Vice President of Culture, Royal Commission for AlUla (RCU), archeologo e curatore, ha dichiarato: “AlUla è stata per migliaia di anni un crocevia di connessioni, scambi culturali e di conoscenze tra civiltà. Oggi, AlUla è una delle regioni più attive al mondo per l’esplorazione archeologica, con oltre 30.000 aree di interesse archeologico identificate e più di una dozzina di progetti di ricerca attivi in un ricco paesaggio culturale.
Negli ultimi anni, le ricerche finanziate da RCU e condotte da archeologi sia stranieri che sauditi hanno messo in luce alcuni aspetti della storia antica di AlUla, dalle strutture monumentali note come mustatil alle trappole per la caccia su larga scala dette “aquiloni del deserto”, ai “viali funerari” a lunga distanza che collegavano insediamenti e pascoli e alle abitazioni neolitiche note come “cerchi di pietre erette”. Queste scoperte dimostrano che i primi abitanti dell’Arabia nord-occidentale avevano legami più stretti con le regioni vicine di quanto si pensasse e che la loro società era più complessa di quanto si è immaginato finora.
AWAS funge da piattaforma globale e comunità che riunisce una vasta gamma di stakeholder interdisciplinari per discutere e creare soluzioni per il futuro dell’archeologia e della gestione del patrimonio culturale. Mentre il primo AlUla World Archaeology Summit (AWAS 2023) ha creato uno spazio per dialoghi di alto livello su questioni contemporanee in archeologia e patrimonio culturale, sia accademici che accessibili, l’AlUla World Archaeology Symposium di quest’anno (AWAS 2024) è un incontro più intimo per conversazioni accademiche tematiche molto approfondite. Summit e simposio continueranno ad alternarsi, completandosi a vicenda, analogamente all’alternanza di un’indagine aerea e di un sito di scavi anno dopo anno.