Le prime importanti scoperte relative al ritrovamento dell’Anfiteatro romano di Volterra sono giunte tra luglio e ottobre 2015 quando sono state eseguite le prime indagini archeologiche preventive, seguite fino ad oggi da un team interdisciplinare diretto dalla dottoressa Elena Sorge, funzionaria responsabile del progetto della Soprintendenza Archeologica della Toscana.
Di questo gruppo fa parte anche SO.IN.G Strutture e Ambiente srl, partner di progetto per la realizzazione delle indagini geofisiche eseguite dopo la prima fase di saggio di scavo, da novembre 2015 ad oggi, con lo scopo di confermare l’ipotesi della pianta ellittica e supportare le scelte delle localizzazioni dei saggi archeologici eseguiti nella breve ripresa delle attività di scavo nel corso del mese di maggio 2016. Le indagini geofisiche hanno dato risultati molto importanti sia in termini di geometria che di profondità delle strutture dell’anfiteatro. Tra le tecniche usate in maniera integrata la più importante si è rivelata la tomografica elettrica 3D con cui si evidenzia in modo chiaro la presenza e la continuità di strutture murarie a pianta ellittica, in contrasto con il terreno fine e limoso che le ricopre.
La scoperta dell’anfiteatro romano di Volterra è stata inserita da Discovery News tra le cinque scoperte archeologiche potenzialmente più interessanti al mondo nel 2016 insieme ai nuovi rilievi sulla tomba di Tutankhamon, alla scansione delle piramidi d’Egitto, alla nuova Stonehenge scoperta in Gran Bretagna e al galeone San José ritrovato lo scorso dicembre sui fondali del Mare dei Carabi con il suo carico di 11 milioni di dobloni d’oro.
Il rilievo con tomografia elettrica 3D del sottosuolo è stato esteso a tutto il settore nord e nord-Est, a partire dal limite della prima zona scavata nel 2015, per una superficie totale di circa 1400 mq. La correlazione tra le sezioni verticali 2D (con stratigrafia ricostruita fino a circa 12m dal piano campagna secondo gli assi principali dell’ellisse) ed i volumi 3D di tomografia elettrica, visualizzati a diversi livelli, ed in particolare risoluzione tra -1 e -4.5m dal piano campagna, ha fornito una evidenza clamorosa della continuità della presenza di strutture archeologiche sepolte riferibili all’anfiteatro romano di Volterra, le cui dimensioni sono mediamente di 85m x 64m. Le strutture murarie perimetrali che definiscono la struttura dell’anfiteatro si trovano in situazioni molto diverse da zona a zona, e in generale da circa 50cm fino a circa 8m dal piano campagna attuale.
Sabato 21 Maggio è stato organizzato il secondo OPEN DAY per aprire le porte ai cittadini e raccontare i nuovi e recenti sviluppi della ricerca archeologica in corso.
E’ stata una giornata di successo improntata alla condivisione ed alla divulgazione dei risultati raggiunti dal grande gruppo di progetto per la scoperta dell’anfiteatro romano di Volterra (per la Soprintendenza Archeoologica della Toscana: Elena Sorge, Giacomo Baldini, Valeria D’Aquino, Jacopo Bruttini, Paolo Nannini, Per la Università di Genova Dipartimento DICCA: Carlo Battini, per la società SO.IN.G Strutture e Ambiente srl: Annalisa Morelli, Maria Giovanna Idili, Giacomo Luciani, Enrico Benvenuti). SOING sarà presente con lo stesso team al Forum TECHNOLOGYforALL 2016 (Roma 4-6 Ottobre 2016, www.technologyforall.it).
Fonte: SOING (www.soing.eu).