Dopo anni di scavo e un progetto di valorizzazione sul colle Aventino un pregevole scrigno si manifesta nella sua totalità. Le prime testimonianze archeologiche di frequentazione dell’area risalgono all’epoca della fondazione di Roma nell’VIII secolo a.C.; fra il VI e il III secolo a.C. vi venne realizzato un muro in blocchi di tufo che molto probabilmente era una torre di guardia, interna alle fortificazioni. Dalla preesistenza di tufo l'insediamento si è evoluto a pregevole dimora che nei secoli si è adattata alle nuove necessità e cambiamenti di gusto. Strati di storia ora scanditi dalla presenza di ricchi mosaici e pitture murali portati alla luce.
Dopo i lavori condotti dalla Soprintendenza Speciale di Roma con BNP Paribas Real Estate, la Scatola Archeologica della Domus Aventino sarà aperta il 22 aprile 2022, e nel resto dell’anno il primo e il terzo venerdì del mese. Videomapping, proiezioni, luci - allestimento multimediale curato da Alberto Angela e Paco Lanciano - fanno rifiorire il colle Aventino con le antiche strutture difensive, i terrazzamenti, gli impianti e le domus con i pregiati mosaici e le decorazioni. La Scatola Archeologica della Domus Aventino incrementa le visite guidate con turni che potranno accogliere 15 persone alla volta (fino ad ora erano 6 per le restrizioni anti Covid), con la possibilità di fruire del sito in 8 lingue.
Fig. 1- Domus dell'Aventino - Credits: sito ufficiale la Scatola Archeologica
Fig. 2 - Domus dell’Aventino con le nuove tecnologie Credits: ssabap-roma
Le visite guidate, curate dalla Soprintendenza in collaborazione con la Cooperativa Archeologia, oltre all’aumento dei partecipanti, potranno essere fatte non solo in italiano e in inglese, ma anche in cinese, francese, giapponese, russo, spagnolo, tedesco, con una richiesta specifica all’indirizzo
Copia qui lo "short link" a questo articolo
www.archeomatica.it/{sh404sef_shurl}