Il Museo Civico Medievale di Bologna, in collaborazione con la Basilica di San Petronio, ha aperto lo scorso 12 dicembre una mostra dedicata a Giovanni da Modena (circa 1375-1456), uno dei maggiori protagonisti della pittura tardogotica in Italia.
L'esposizione dal titolo "Giovanni da Modena. Un pittore all'ombra di San Petronio"è la prima monografica dedicata a questo artista, il cui nome originario è Giovanni di Pietro Falloppi, nato a Modena ma bolognese di adozione, che "si pone a ideale chiusura del percorso sulla pittura bolognese del Tre-Quattrocento iniziato dal Museo Civico Medievale con le mostre dedicate a Vitale da Bologna, a Simone dei Crocifissi e a Jacopo di Paolo".
L'esposizione mette a confronto oltre venti opere opere del pittore provenienti da musei e collezioni private - dipinti su tavola come San Giacomo, San Pietro, San Francesco, San Nicola da Tolentino (Bologna, Compagnia dei Lombardi), Madonna col Bambino (Modena, Museo Civico d'Arte) e Madonna col Bambino (Ferrara, Pinacoteca Nazionale), affreschi come la Madonna col Bambino e due angeli (Carpi, chiesa di San Francesco), La Vergine con il Bambino (Bologna, chiesa di Santa Maria dei Servi) e miniature - tentando di ricostruirne il lungo periodo di attività, avviato all'inizio del XV secolo, come rivelano le due miniature all'interno degli Statuti della Società dei Drappieri (1407, Bologna, Museo Civico Medievale), quando la sua presenza risulta già documentata a Bologna, dove rimane fino agli anni Cinquanta del Quattrocento, come testimonia la tempera con San Bernardino da Siena e storie della sua vita (1451, Bologna, Pinacoteca Nazionale).
L'attività di Giovanni è indagata inoltre nel dialogo fecondo con le novità emergenti all'interno del cantiere di San Petronio, dove l'opera di scultori forestieri (Alberto da Campione, Jacopo della Quercia) va esplorando sistemi di rappresentazione di spazio e forma alternativi rispetto alla proposta fiorentina della scienza prospettica. Per quasi quattro decenni, la figura di Giovanni da Modena domina il panorama della cultura artistica bolognese, contribuendo ad aggiornarla agli esiti del gotico internazionale, di cui seppe offrire una variante fortemente personalizzata che, per i suoi accenti di forte ed immediata espressività, si ricollega alla precedente tradizione locale.
La mostra si estende anche alla Basilica di San Petronio, dove è possibile visitare - seguendo un percorso appositamente predisposto - le Cappelle Bolognini, dei Dieci di Balia, di Santa Brigida, della Società dei Notai e della Pace, i cui affreschi sono stati per l'occasione valorizzati attraverso un nuovo sistema di illuminazione.
La mostra contiene un video realizzato da Factum Arte mediate l'impiego di immagini ad alta definizione acquisite su due Crocifissioni e sulle decorazioni della Cappella Bolognini nella Chiesa di San Petronio. Commissionato dalla chiesa di San Petronio il lavoro è stato possibile grazie alla Factum Foundation.
Le immagini in alta risoluzione delle due crocifissioni sono ora fruibili online:
Guarda l'immagine in alta risoluzione Croce vivente (Croce Brachiale)
Guarda l'immagine in alta risoluzione Croce verdeggiante
Fonte: Factum Arte