L’applicazione di sensoristiche di prossimità da drone in ambito di Archeologia Preventiva. Il caso del collegamento Ferroviario Aeroporto – Stazione centrale di Olbia

L’applicazione di sensoristiche di prossimità da drone in ambito di Archeologia Preventiva. Il caso del collegamento Ferroviario Aeroporto – Stazione centrale di Olbia

La progettazione del nuovo collegamento Ferroviario Aeroporto – Stazione centrale di Olbia, che rientra negli interventi PNRR, ha segnato l’avvio di una collaborazione tra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Sassari e Nuoro e la struttura Archeologia di Italferr (Polo Infrastrutture - Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane). La collaborazione e' avviata per la sperimentazione di nuove procedure operative finalizzate alle verifiche in esito agli degli studi archeologici giunti ad una rapida individuazione di contesti archeologici significativi potenzialmente interferenti con la realizzazione dell’opera.

Considerata la necessità di ridurre tempistiche e costi dell’iter autorizzativo in materia di archeologia preventiva e di calibrare entità ed ubicazione di eventuali saggi di scavo, si è optato per l’utilizzo contemporaneo di diverse metodologie di indagine strumentale indiretta, eseguiti per mezzo di drone, quali il rilievo Lidar, l’acquisizione di immagini RGB e le analisi Multispettrali e Termiche.

Le indagini, condotte in due giorni con la supervisione di Italferr dalla società ATS (ARCHEO TECH & SURVEY), hanno interessato tutto il planoprofilo dell’opera, per una superficie complessiva di 8 ettari, ed hanno restituito un quadro estremamente articolato del territorio dove, grazie al lavoro integrato delle diverse sensoristiche, sono stati individuati i probabili resti del Nuraghe Sa Tupia e tratti di viabilità scomparsi.

I risultati hanno consentito alla Soprintendenza di esprimere il proprio parere di competenza, prescrivendo l’esecuzione di saggi mirati sulle anomalie - precedentemente non individuate da indagini di superficie - riducendo notevolmente le tempistiche di esecuzione, troppo spesso vincolate ad aspetti di difficile gestione in ambito di progettazione di grandi opere.

La qualità delle restituzioni dimostra che le più evolute tecnologie e strumentazioni sono ora in grado di fornire una caratterizzazione dettagliata del record nascosto, anche a scala paesaggistica, per questo la struttura Archeologia di Italferr ha avviato nuove sperimentazioni di tali metodologie di indagine in altri contesti, aggiungendo anche ulteriori sensoristiche da UAV.

L’articolo completo sarà presto disponibile nel numero 4 - 2023 di Archeomatica.

Fonte: SABAP Sassari e Nuoro e Italferr

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