Cosa sta facendo il Distretto Tecnologico del Lazio per i Beni Culturali

Cosa sta facendo il Distretto Tecnologico del Lazio per i Beni Culturali

Il Distretto Tecnologico per dei Beni Culturali del Lazio è una della maggiori realtà in termini di valorizzazione tecnologica, conservazione e fruizione del patrimonio storico-artistico e culturale del territorio. La Regione ha pertanto investito 37 milioni di euro nel DTC – Distretto Tecnologico per le nuove tecnologie applicate ai Beni ed alle Attività Culturali.  L’Avviso pubblico mira a sostenere la diffusione di tecnologie innovative per la valorizzazione, conservazione, recupero, fruizione e sostenibilità del patrimonio culturale del Lazio.

È stata pubblicata sul BURL la graduatoria dei 35 progetti ammessi al finanziamento relativi all’avviso pubblico Ricerca e sviluppo di tecnologie per la valorizzazione del patrimonio culturale del DTC – Distretto Tecnologico per le nuove tecnologie applicate ai beni e alle attività culturali del Lazio. A breve, partiranno i cantieri dei primi 21 progetti già finanziati. La graduatoria dei 35 progetti finanziabili rientra nell’Azione TE2 del DTC riguardante appunto interventi per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie per la valorizzazione, la tutela, la fruizione, la conservazione, il recupero e la sostenibilità del patrimonio culturale laziale. Le azioni riguarderanno complessi monumentali, raccolte e realtà museali, aree e parchi archeologici, archivi e biblioteche, e coinvolgeranno 83 Comuni e 193 Luoghi della Cultura del Lazio. Per quanto riguarda la tipologia dei proponenti, spicca la forte presenza degli enti locali, seguiti da altre istituzioni pubbliche, enti ecclesiastici, fondazioni, associazioni, cooperative e società private.

Se nella prima fase sono stati progettati gli interventi e poste le basi per la realizzazione di quest'ultimi, questa seconda fase del bando DTC Lazio è dedicata alla concreta realizzazione degli interventi, tramite, appunto, nuovi fondi messi a disposizione degli addetti ai lavori.

Tra i progetti finanziati spiccano per innovazione e competitività, ma anche ai fini della ricerca, conservazione, fruizione e valorizzazione:

 

Il Complesso di Villa Gregoriana: nuove tecnologie per la conservazione, valorizzazione, gestione e fruizione sostenibili 

Promosso e gestito dal FAI - Fondo Ambiente Italiano) oggetto di numerosi restauri e progetti di conservazione nel corso degli anni a causa del forte dissesto idrogeologico della zona.

Il complesso di Villa Gregoriana, che si sviluppa su un’area complessiva di circa 35.000 mq, è ricco di componenti archeologiche, architettoniche e
botaniche che si mescolano e convivono costituendo un luogo estremamente articolato, prodotto dalla stratificazione di eventi costruttivi e spontanei
che sulla stessa area sono intervenuti costruendo nel parco quell’unicum naturale-artificiale che lo caratterizza e che ne ha fatto il tema centrale nelle
rappresentazioni pittoriche di Tivoli nel corso di tutto l’Ottocento.
A livello archeologico, vanno certamente segnalati i templi di Vesta e della Sibilla, la Villa di Manlio Vopisco, il complesso sistema idraulico romano
costituito da cunicoli e acquedotti.

Obiettivi del progetto
• Preservare lo stato del luogo da rischi ambientali e fisici e garantirne contestualmente la fruizione in sicurezza.
• Raggiungere l’autonomia energetica con un impatto positivo sul contenimento dei costi di gestione.
• Aumentare la conoscenza del complesso, attraverso strumenti digitali e innovativi, per valorizzarne i molteplici aspetti (storici, letterari, artistici,
botanici) e spettacolarizzare gli aspetti culturali, incrementando il numero dei visitatori.

 

S.T.AR.T. Ostia Soluzioni Tecnologiche per l’ARrcheologia e il Territorio
Utilizzare lo strumento BIM (Building Information Modeling), ancora scarsamente applicato al settore dei Beni Culturali, per gestire le fasi di studio
e diagnostica degli edifici storici e supportare la successiva progettazione degli interventi conservativi.

È l’obiettivo del progetto del Parco Archeologico di Ostia Antica, un patrimonio di oltre 130 ettari che comprende le 3 aree archeologiche principali
(città romana di Ostia, necropoli di Isola Sacra e infrastrutture portuali di Portus) e 14 aree demaniali.

Numerosi i casi di studio inseriti nel progetto (Ninfeo degli Eroti, Caupona del Pavone, Domus di Giove Fulminatore, Domus della Nicchia a mosaico, Domus delle Colonne, Domus dei Pesci, Domus di via della Caupona, Necropoli di Via Laurentina e di Pianabella, le Saline, Tor Boacciana, le ville costiere), incluse 2 strutture museali (Museo Ostiense e Museo delle Navi di Fiumicino). Filo conduttore del progetto è la digitalizzazione, attraverso video e timelapse, corredati da storytelling, che illustreranno il progetto e racconteranno i casistudio selezionati; tour virtuali per gli edifici attualmente non accessibili al pubblico; ricostruzioni in realtà aumentata e in 3D, per offrire ai visitatori e agli stessi viaggiatori provenienti dall’aeroporto di Fiumicino un’esperienza storica e culturale inedita e immersiva.


ULISSE - Underwater and Littoral Itineraries to Safeguard and enhance Submerged archaEological heritage - Conservazione e valorizzazione dei siti sommersi e semisommersi nella Riviera di Ulisse e nelle Isole Pontine

L’immenso patrimonio archeologico e naturalistico che giace sui fondali marini rappresenta una risorsa che richiede una particolare attenzione da
parte degli Enti pubblici chiamati a tutelarne l’integrità e a valorizzarne le potenzialità, anche attraverso una corretta gestione ai fini turistici.

Il progetto “Ulisse” comprende perciò interventi finalizzati al monitoraggio e alla valorizzazione, mediante nuove tecnologie digitali, di alcuni siti
archeologici sommersi e semisommersi del basso Lazio, alcuni dei quali ricadenti nelle Aree Protette comprese nel Parco Regionale Riviera di Ulisse:
il Parco di Monte Orlando (Gaeta), il Parco di Gianola e Monte di Scauri (Formia), il Promontorio Villa di Tiberio e Costa Torre Capovento - Punta
Cetarola (Sperlonga).

 

Obiettivi del progetto
• Creare nuovi percorsi di visita reali e virtuali, in ambiente sommerso e subaereo.
• Promuovere il turismo archeologico subacqueo ampliandone le esperienze sensoriali ed estendendo la fruizione dei siti a nuovi target di visitatori.
• Promuovere modelli gestionali sostenibili per i beni culturali sommersi e subaerei mettendo a sistema il patrimonio naturale e culturale presente
nei Luoghi.
• Sviluppare forme di controllo del patrimonio sommerso.

 

M-USE IT! Musei e Itinerari Archeologici della Provincia di Frosinone

Valorizzare e sviluppare, nell’ottica di un museo diffuso e di un brand della cultura, i siti archeologici della provincia di Frosinone e i materiali dei Musei
civici, con esperienze di visita innovative e messa in rete di percorsi e itinerari. È il progetto “M-USE IT”, che prevede la promozione del patrimonio
attraverso forme di divulgazione innovative e trasversali (digital storytelling, gamification, ecc.); la produzione di esperienze di visita esclusive, spettacolari e immersive (virtual e mixed-reality, proiezioni olografiche, videomapping, ecc.); la pubblicazione su web e App mobile di contenuti aggiornati e di qualità e campagne marketing.
Il tutto attraverso una piattaforma web dedicata; un’applicazione multiutente per smartglass, smartphone e tablet per realtà aumentata; applicazioni di
realtà virtuale con visione stereoscopica di ambienti 3D presso aree e corner all’interno dei siti espositivi e applicazioni mobile gamificate per giovani e
scolaresche.


Obiettivi del progetto
• Influire sui processi interni, aumentando l’efficienza e l’efficacia gestionale e la capacità di reperire risorse.
• Proporre nuovi paradigmi di fruizione delle opere, attraverso linguaggi e strumenti che vadano incontro alle esigenze di un pubblico sempre più
digitale.
• Migliorare l’efficacia dell’attività di comunicazione e promozione favorendo la partecipazione non sporadica di fasce più ampie di pubblico e
l’inclusione sociale.
• Favorire la conservazione e la disponibilità nello spazio e nel tempo del patrimonio culturale tangibile e intangibile, attraverso azioni di
digitalizzazione e restituzione on line delle opere.

Le porte del Celio, le chiavi della città - Soluzioni Tecnologiche per l’ARrcheologia e il Territorio

I Musei Capitolini costituiscono il polo più importante della rete dei Musei Civici che fanno capo alla Sovrintendenza di Roma Capitale. Con la sede
del Celio, pensata con un approccio geografico e cartografico alla Roma antica, i Musei Capitolini intendono valorizzare un importante patrimonio:
la Forma Urbis, la gigantesca pianta marmorea di Roma, eseguita in scala 1:240 intorno al 200 d.C. sotto l’imperatore Settimio Severo. La pianta
rappresenta l’Urbe all’apice del suo potere ma sviluppa temi di architettura e di urbanistica validi ancora oggi.

Legato alla Forma è il progetto di valorizzazione dei Castra Albana, il complesso di fortificazioni di Albano Laziale ideato dallo stesso Settimio
Severo per i soldati della Legio II Parthica. Si tratta dell’unico forte legionario eretto in Italia e rappresenta l’altra “piccola Roma”,
nel cuore dei Castelli romani.

Obiettivi del progetto
• Potenziare, con le risorse tecnologiche e multimediali, l’allestimento del nuovo spazio museale dei Musei Capitolini nel Parco del Celio.
• Implementare, attraverso i contenuti multimediali, il progetto di rendere il Parco del Celio la cerniera di una rete di itinerari verso il centro
monumentale di Roma e verso l’esterno della città.
• Trasformare il Parco del Celio in un punto di incontro, valorizzando contenuti culturali, spazi espositivi e servizi accessori, divenendo un landmark del quartiere e della città.
• Incrementare e internazionalizzare i flussi turistici verso Albano Laziale, e indirettamente nell’intera area dei Castelli, in passato meta quasi obbligata
dei viaggiatori stranieri.


PONTES Progetto operativo per nuove tecnologie, esperienze, socialità

Raccontare con una nuova modalità narrativa la storia di territori e civiltà che si sono avvicendati lungo l’asse geografico costituito dal Tevere
e dalla via Salaria.Nasce con questo obiettivo il progetto “Pontes”, che approfondisce i rapporti tra Roma e il territorio laziale attraverso l’intero arco cronologico, fino ai nostri giorni.
Il racconto viene proposto mediante esperienze multisensoriali realizzate con video, installazioni e plastici animati da proiezioni olografiche nonché
attraverso dispositivi per la fruizione dei contenuti a ipo e non vedenti.
L’intento è stimolare il pubblico a visitare aree di interesse culturale disperse, puntando – anche attraverso iniziative di gioco – ad avvicinare alla
cultura e alla storia fasce di popolazione solitamente poco interessate.
Il progetto insiste sul tema del ponte, struttura inaugurata dalla tecnica costruttiva romana e simbolo del superamento delle barriere comunicative
fra normodotati e persone diversamente abili.
Il tema verrà declinato secondo le diverse vocazioni dei luoghi interessati.

Obiettivi del progetto
• Aumentare il numero dei visitatori, abbattendo le barriere, favorendo la fruizione da parte di persone con disabilità visiva e la condivisione di
esperienze fra normodotati e ipodotati.
• Realizzazione di un dispositivo collegato a un software di modellazione per creare un volume tattile mobile che assume il ruolo di comunicazione
“per immagini” per ipo/non vedenti.
• Sviluppo di un gioco on line ambientato nel museo e di una rete premiale tra tutti i luoghi del progetto, per stimolare anche la popolazione non
digitalizzata alla visita dell’intero percorso.
• Impostazione di un laboratorio che, usando la documentazione scientifica disponibile (reperti, documenti, fotografie, dipinti ecc.) elabori prodotti
culturali spendibili in varie forme (cinema, televisione, comunicazione museale).

 

DEPP - Dall’Emporium ai prati del popolo romano. Itinerario multisensoriale tra i paesaggi perduti della sponda
tiberina

Grazie alle tecnologie multimediali, il progetto ripropone la visione di paesaggi scomparsi che hanno avuto un ruolo vitale nella nascita e nella
formazione della Città eterna ma il cui passato è stato in gran parte nascosto o cancellato dalle radicali trasformazioni del periodo post-unitario.
Soluzioni innovative per la digitalizzazione permetteranno di rivivere la storia di Roma, dalla protostoria alla fine dell’età antica, osservando lo scorrere del tempo da un punto di vista privilegiato: il fiume e le sue pertinenze.

Il percorso collegherà aree d’interesse archeologico e architettonico e si muoverà dentro la città, toccando punti di osservazione dai quali fruire delle
ricostruzioni paesaggistiche.
I complessi monumentali e le strutture di servizio a disposizione della Soprintendenza saranno utilizzati come “stazioni” per introdurre il pubblico
ai temi storici e archeologici che costituiranno il filo conduttore della visita, dove le ricostruzioni virtuali dei paesaggi scomparsi sovrapporranno epoche
diverse e vedute odierne.
Il percorso interesserà il Rione Testaccio, in un ambito compreso tra le falde dell’Aventino e la cerchia difensiva delle mura Aureliane, ancora in gran parte esistenti, spingendosi fino alle sponde del Tevere per terminare a Fiumicino.


Obiettivi del progetto
• Creare una nuova identità museale attraverso la realtà aumentata, il digital storytelling, la didattica multimediale, i contest digitali e il turismo emotivo.
• Garantire la più alta aderenza possibile alle attese del territorio (crescita economica sostenibile, nuove opportunità professionali e occupazionali).
• Raggiungere target di fruitori di nuove tipologie di prodotti culturali e ambientali connotati da grande tipicità ed estranei ai circuiti classici.

 

L’iniziativa è nata da un Accordo di Programma Quadro tra Regione Lazio, Ministero dell’Università e della Ricerca, Ministero dei Beni Culturali e Ministero dello Sviluppo Economico e intende consolidare e stimolare l’innovazione delle imprese e degli organismi di ricerca dedicati ai beni culturali.


Maggiori approfondimenti e i progetti finanziati nella prima fase  

Consulta la graduatoria dei progetti finanziati per la seconda fase qua 

 

Fonte: Distretto Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali del Lazio


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