La Crocifissione di Viterbo: indagini su una presunta opera michelangiolesca

La Crocifissione di Viterbo: indagini su una presunta opera michelangiolesca

Mercoledì 13 gennaio 2016 presso l’Aula Magna del Liceo Ruffini a Viterbo, si è tenuto l’incontro “La Crocifissione di Viterbo. Esiti delle indagini”, organizzato da Archeoares con la collaborazione di Egidio 17 e con il patrocinio ed il supporto della Curia Vescovile di Viterbo e dell’Università della Tuscia.

L'evento è stato organizzato per presentare "gli importanti risultati ottenuti dagli studi effettuati sulla tavoletta michelangiolesca conservata al Museo Colle del Duomo di Viterbo, al fine di stabilirne datazione e paternità".

All'incontro hanno partecipato:
Santino Tosini, Diocesi di Viterbo
Francesco Aliperti, Archeoares S.n.c
Simona Rinaldi, Università degli studi della Tuscia di Viterbo
Gianpaolo Serone, Archeoares S.n.c.
Elisabetta Gnignera, Egidio 17
Claudia Pelosi, Università degli studi della Tuscia di Viterbo  
Antonio Rocca, Egidio 17
Ha moderato Vincenzo Ceniti, Touring Club

L'opera è stata sottoposta ad alcuni studi, dalle indagini storiche ed archeologiche alle indagini diagnostiche, in particolare analisi di imaging come riflettografia infrarossa, infrarosso falso colore e in fluorescenza ultravioletta indotta; misure di spettroscopia di fluorescenza dei raggi X.

"Gli studi condotti da Claudia Pelosi" -  si legge sul sito di Archeoares - "nel laboratorio di diagnostica, mostrano immagini non visibili ad occhio nudo, ma solo agli ultravioletti o attraverso un vetro verde o azzurro, anomalia che solo può essere compresa integrandola con il criptico passaggio con cui la Colonna chiude la sua missiva: “io l’ho ben visto al lume et col vetro et col specchio”.

Le analisi effettuate hanno permesso inoltre di studiare la composizione chmica della tavolozza, di identificare i pigmenti utlizzati, che risultano pertinenti con la datazione ipotizzata.

Per la Crocifissione può, pertanto, essere proposta una datazione compresa tra la pubblicazione e la condanna del Beneficio di Cristo, 1543-1544, periodo che coincide con l’intervallo tra la lettera con cui Vittoria Colonna, marchesa di Pescara, richiede al segretario del cardinal Pole un vetro verde da consegnare a Michelangelo (1542-1543) e il rientro della Colonna a Roma (estate 1544).

Inoltre la "lettera di ringraziamento della marchesa al Buonarroti significa proporre l’unica soluzione in grado di dare ragione di un serrato corrispondersi di analogie".

 

Un report dettagliato dell'evento è disponibile sul sito di Archeoares.


Fonte: ArcheoAres

 

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