RAPTOR, un nuovo sistema webGIS per la gestione del patrimonio archeologico regionale

raptorSi chiama RAPTOR, l’innovativo geodatabase gestionale, ideato da Matteo Frassine, funzionario archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia e messo a punto in stretta collaborazione con Giuseppe Naponiello della ditta archeologica Arc-Team s.a.s. di Cles (Trento), un sistema che consente di raccogliere, su base topografica, una gran quantità di informazioni con lo scopo di velocizzarnee l’accesso, snellire le procedure burocratiche, rendere più rapido, efficace ed efficiente il lavoro dei funzionari archeologi e agevolare quello delle altre Amministrazioni pubbliche.

Acronimo di “Ricerca Archivi e Pratiche per la Tutela Operativa Regionale”, RAPTOR, semplice da ricordare e da trovare in rete, vuole innanzitutto trasmettere l’idea di una certa rapidità della Soprintendenza nel rispondere alle istanze esterne, consentendo ai funzionari archeologi di implementare, attraverso pochi e celeri passaggi, le informazioni relative alla stato del proprio lavoro (procedure amministrative di archeologia preventiva e di autorizzazione in aree vincolate o a rischio archeologico, mappatura archeologica in seguito ad interventi sul territorio, progetti ed interventi archeologici, etc).

Agli Enti pubblici esterni permette una facile consultazione dei dati immessi per conoscere le zone a rischio archeologico e pianificare, di conseguenza, i loro interventi, anche alla luce della normativa sull’archeologia preventiva.

Tutto ciò nell’ottica della condivisione per un miglioramento dei servizi: l’utilizzo, infatti, della rete da parte del webGIS (Sistema Informativo Geografico) consente proprio la comunicazione e la condivisione delle informazioni con altri utenti. 

Sempre in quest’ottica si è previsto, anche un accesso diretto e personalizzato a RAPTOR per le ditte archeologiche che affiancano dall’esterno il lavoro della Soprintendenza, affinché possano riversare il materiale digitale, uniformato a standard precostituiti, relativo alla documentazione archeologica, popolando indirettamente gli archivi della Soprintendenza stessa. 

RAPTOR, inoltre, permette un’informatizzazione e un’archiviazione digitale simultanea delle pratiche giornaliere senza escludere quelle pregresse e prevede l’esistenza di una serie di archivi correlati (scavi, foto, disegni, catalogo) che consentiranno un progressivo riordino del materiale cartaceo “storico”; ciò consentirà di ottimizzare la performance istituzionale e di procedere contemporaneamente verso la progressiva dematerializzazione degli atti e dei documenti cartacei avviata dalla Pubblica Amministrazione nel 2005 con il Codice dell’Amministrazione Digitale. 

Il sistema è caratterizzato da una forte connotazione topografica, aspetto imprescindibile soprattutto per la tutela del patrimonio archeologico e consente di aggiornare, in tempo reale, non solo lo stato delle procedure amministrative ma soprattutto la mappatura delle presenze/assenze archeologiche, differenziate per forma e colore, emergenti a seguito di interventi condotti sul territorio. Conseguenza sarà l’incremento costante del grado di conoscenza del patrimonio culturale da tutelare, con una revisione automatica della carta del rischio o del potenziale archeologico. 

Rivolto in primo luogo ai funzionari delle Soprintendenze archeologiche RAPTOR prevede accessi differenziati anche delle altre singole realtà componenti l’Ufficio, favorendo, in questo modo, un’interazione maggiore e più organica tra i vari servizi. 

Inoltre, durante la non facile “traduzione” dell’iter burocratico in termini informatici si è avvertita l’esigenza di condividere quanto realizzato, rivolgendosi ai colleghi delle Soprintendenze di Lombardia e Veneto, che hanno formalmente e fattivamente aderito al progetto, non solo per ricercare linee procedurali condivise, con conseguente standardizzazione e normalizzazione della banca dati, ma anche per testare l’effettiva semplicità del sistema. 

Attualmente dunque sono coinvolte nel progetto RAPTOR tre Soprintendenze per i Beni Archeologici: Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Veneto. 

Il progetto, approvato dal Direttore Generale per le Antichità, Luigi Malnati, è stato fino ad ora interamente finanziato con fondi della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia. La sua operatività interna partirà entro la prima metà del mese di febbraio 2013 mentre per l’apertura al pubblico del sistema bisognerà ancora attendere ancora qualche tempo per completare il popolamento del database. Ospitato su server ministeriale non sarà però legato alla rete intranet proprio per consentire la consultazione dei dati dall’esterno. 

Il link definitivo sarà : www.raptor.beniculturali.it

Il Progetto è stato presentato il 23 febbraio a Trieste, presso la Sede della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, con significativa presenza di stampa e di pubblico. La Conferenza stampa è stata aperta dal Soprintendente, Luigi Fozzati, che ha voluto sottolineare l'importanza della conoscenza quale elemento prioritario per la tutela del nostro patrimonio illustrando tutta una serie di importanti azioni di intervento che la Soprintendenza sta sviluppando per migliorare l'azione stessa di tutela. Dalla ricerca inventariale patrimoniale su tutti i beni immobili di proprietà dello Stato in regione, gestiti dalla Soprintendenza, alla conoscenza e mappatura dei beni esposti nei musei, dall'aggiornamento del valore patrimoniale dei reperti alla revisione e aggiornamento di tutto il patrimonio vincolistico della regione. In questo programma si inserisce a pieno titolo anche il Progetto RAPTOR  che apre la strada ad una diversa ed innovativa gestione del patrimonio archeologico.

 

Fonte: MiBAC

 

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