Laboratori museotecnici d’eccezione

Tra pochi giorni verrà aperto il Museo del Novecento in piazza del Duomo a Milano.
L’opera che aprirà il percorso espositivo è Il Cammino dei lavoratori, dipinto nel 1902 da Pellizza da Volpedo che sarà preservato da una membrana scorrevole di vetro di 5,50 x 2,80 m, posta a una distanza di 1,80 m dalla tela in modo da garantire l'accessibilità da parte del personale del museo all'opera.
Il cristallo, che pesa cinque quintali e mezzo, è stato introdotto dalla balconata dell'Arengario. Issato a un'altezza di 11  metri con una gru (FOTO 1), è stato fatto scorrere all'interno della sala con manovre studiate ad hoc. Troppo grande per essere trasportato lungo i passaggi predisposti nell'edificio per i flussi dei visitatori, ha attraversato il cavedio della rampa elicoidale a mezz'aria, su una passerella di servizio in acciaio con portata minima di 1500 kg (FOTO 2-3), rimossa una volta sistemato il vetro.

Fra i progetti in via di realizzazione a Milano, è previsto anche l’ampliamento del Civico Museo Archeologico che da decenni vede le sue importanti collezioni sacrificate in spazi ridotti, si può finalmente dedicare un intero piano di un edificio totalmente ristrutturato a ciascuna delle sezioni: Altomedievale, Etrusca  e Greca.

Tre piani di esposizione per tre sezioni di inestimabile valore documentario e didattico. La sezione Altomedievale, con gli importanti reperti che illustrano quel lungo e complesso periodo che va dalla caduta dell’Impero Romano fino alla nascita dell’Impero Carolingio. La Sezione Etrusca, costituita soprattutto da materiali provenienti dalle necropoli di Cerveteri, che ne fanno la seconda collezione italiana dopo il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Qui i materiali, donati al Museo dal loro scopritore, Carlo Maurilio Lerici, pioniere della tecnica della prospezione geomagnetica, si associano ad altri di diversa provenienza, tra cui una testa umana scolpita in legno, datata al VII secolo a.C., che costituisce un unicum nel suo genere.

La sezione Greca, con materiali provenienti in particolare dalla Magna Grecia, comprendono fra l'altro un frammento di ceramica attica attribuito al grande pittore e ceramista Eufronio, sculture in terracotta, una significativa rassegna di elmi in bronzo, gioielli di provenienza tarantina.

L’allestimento, progettato dall’Architetto Andrea Bruno di Torino, è costituito da vetrine di grande leggerezza visiva e ricercatezza formale, che prevedono un uso intensivo di vetri sabbiati e di vetri con interposti tessuti, veri e propri scrigni per contenere tesori così importanti. L’apertura al pubblico è prevista nei primi mesi del 2011.

Entrambi i progetti vedono come protagonista il Laboratorio Museotecnico della Goppion.

 

Per informazioni:

Goppion S.p.A.
www.goppion.com

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