Il villaggio di Bisarcio visto dal drone

E' stato rilevata grazie ad un drone la struttura urbana dell'antico villaggio di Bisarcio, in Sardegna. Il drone si chiama Octocopter ed è stato sviluppato da OBEN, una giovane società sarda che lavora in collaborazione con l'Università di Sassari. Il drone è stato equipaggiato con fotocamera ad alta risoluzione in modo da raccogliere una documentazione inedita (più di 1700 fotografie) di questo sito archeologico finora sconosciuto e che ha permesso agli archeologi di conoscere l'organizzazione urbana dell'antico abitato. 

 

 

Il sito di Bisarcio risale al Medioevo, ed è noto almeno dalla metà dell'XI secolo fino al XVI secolo. Fu un centro importante, sede di un'importante e antica diocesi e si trovava sulla strada che collegava il nord con il sud dell’isola; purtroppo si era persa la percezione dell'esistenza e della sua eccezionale conservazione.

Marco Milanese, ordinario di Archeologia medievale e a capo del team del Dipartimento di Storia dell'Università di Sassari ha dichiarato che «Soltanto rilevando le tracce già visibili in superficie abbiamo potuto identificare, senza alcuno scavo, i resti di oltre 120 edifici e realizzare una planimetria che permette di comprendere la pianificazione urbanistica, le strade, le schiere di edifici, gli spazi privati o pubblici, la chiesa, il probabile cimitero, il rapporto con l'area episcopale. E' un risultato che in genere si ottiene dopo molti anni di scavi. Il progetto è ampio e ha una ricca agenda di domande storiche e vede in modo nitido la valorizzazione del sito e la sua trasformazione, in tempi rapidi, in risorsa turistica di questo territorio».

L'utilizzo delle tecnologia drone rientra nelle attività di scavo iniziate quest'estate con le quali si vuole indagare l'area archeologica e datarei vari livelli del villaggio e le sue trasformazioni nel tempo.  L'importanza del sito di Bisarcio in epoca medievale appare in modo chiaro in un documento fiscale della metà del Trecento, quando l'abitato contava circa 200 fuochi (ovvero famiglie), oltre un migliaio di abitanti, considerando anche i nullatenenti, le vedove ed i soggetti non censiti fiscalmente, mentre nel Cinquecento la popolazione era calata prima a 74, poi a circa 50 fuochi, poco più di trecento persone. Nei decenni successivi la popolazione registrata diminuisce a 20 fuochi (circa 120 persone) e verso la fine del XVII secolo a soli 6 o 7 (trenta-quaranta abitanti).

I risultati delle prime settimane di ricerca nel sito di Bisarcio sono stati raggiunti mediante una sinergia tra l'Università di Sassari, il Comune di Ozieri e la Soprintendenza archeologica di Sassari e Nuoro. 

Ulteriori informazioni possono essere trovate sulla pagina Facebook dedicata al progetto, aperta per dare la possibilità a chiunque di seguire "live" le attività di scavo e ricerca.

 

Fonte: La Nuova Sardegna

Fonte immagini: Pagina Facebook del progetto

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