Studio dell'ingiallimento di carte antiche: nuovi risultati sull'autoritratto di Leonardo

autoritratto-leonardo-da-vinciUn team di ricercatori italiani e polacchi ha recentemente diffuso i risultati di un progetto di studio chimico-fisico compiuto sul celbre autoritratto di Leonardo da Vinci allo scopo di studiarne l'ingiallimento. I ricercatori hanno analizzato il livello di composti che assorbono la luce, noti come cromofori, all'interno della cellulosa che compone il supporto cartaceo.

Questi composti assorbono la luce blu e viola, mentre riflettono il rosso e il giallo in toni chiari, dando vita in questo modo all'ingiallimento della carta.

La ricerca è stata pubblicata su Applied Physics Letters con il titolo "Visual degradation in Leonardo da Vinci's iconic self-portrait: A nanoscale study".
Gli scienziati hanno inizialmente ideato un modo per misurare la concentrazione di cromofori che causano la decolorazione. Hanno poi condotto alcune simulazioni basate sulla meccanica quantistica per calcolare quali cromofori assorbono più colori, misurando quanta luce è riflessa e assorbita a diverse lunghezze d'onda della luce.
Il team ha confrontato i risultati acquisiti con quelli ottenuti su altri campioni di carta invecchiati provenienti da differenti condizioni di invecchiamento e di diverse epoche. "Siamo stati in grado di valutare lo stato di degrado di autoritratto di Leonardo da Vinci e altri campioni di carta da libri antichi risalenti al XV secolo", ha spiegato Adriano Mosca Conte, ricercatore presso l'Università di Roma Tor Vergata. "Confrontando i risultati su carte antiche con quelli di campioni invecchiati artificialmente, abbiamo acquisito conoscenze importanti nelle condizioni ambientali in cui l'autoritratto di Leonardo da Vinci è stato conservato durante la sua vita. "

Gli scienziati hanno trovato le condizioni di invecchiamento che ricordano quelle di documenti antichi conservati in ambienti umidi "forse uno spazio umido chiuso", ha specificato Mauro Missori, ricercatore presso il CNR. "Come follow-up, vorremmo fare una seconda analisi per vedere se il disegno continua a degradare, o se la sua dissolvenza si è stabilizzata, ora che si è conservato in condizioni migliori."

«Il cattivo stato di conservazione che caratterizza l'autoritratto di Leonardo oggi è il risultato delle condizioni inappropriate in cui è stato conservato nel tempo", ha concluso lo studio. "Purtroppo, la mancanza di adeguate conoscenze, sia fisiche che chimiche, dei meccanismi responsabili del degrado della carta ha impedito in passato l'adozione di adeguate strategie di conservazione.

"Il nostro metodo di diagnostica non distruttiva e non invasiva fornisce una quantificazione dello stato di degradazione ottica di questa opera d'arte. Una ripetizione periodica della stessa analisi non solo fornirebbe una valutazione quantitativa della sua velocità di degradazione (e quindi di stimare la sua 'aspettativa di vita'), ma anche aumentare la nostra comprensione dei processi di degrado che sono in corso. Inutile dire che tale informazione è preziosa per restauratori e conservatori".

Il team di ricerca è composto da ricercatori del Dipartimento di Fisica dell'Università Tor Vergata di Roma, dell'Istiuto di Struttura della Materia ISM  e dell'Isitutto dei Sistemi Complessi ISC del CNR, l'Istituto per il Restauro e la conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario ICRCPAL di Roma e la Facoltà di Chimica dell'Università Jagiellonian di Cracovia. 

 

Fonte: Huffington Post


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