Codex Purpureus Rossanensis: storia, diagnostica e conservazione

codiceIl 28 e 29 aprile scorsi a Roma si è tenuto il Convegno internazionale “Codex Purpureus Rossanensis: storia, diagnostica e conservazione” presso l'Accademia nazionale dei Lincei, durante il quale sono stati presentati i risultati dell'indagine interdisciplinare condotta sul Codice da un punto di vista storico, artistico e scientifico.

Il convegno è stato organizzato dall'Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (ICRCPAL) per presentare i risultati dell’indagine interdisciplinare condotta sul Codice dal punto di vista storico-artistico e scientifico, al fine di chiarire gli aspetti conoscitivi ancora irrisolti e di definire le modalità di conservazione dell’antico manufatto. Lo staff dell'ICRCPAL ha eseguito sul documento una serie di indagini approfondite ed interventi di restauro per salvaguardarne l’integrità e preservarne le caratteristiche originarie. 

Tra i relatori invitati a partecipare c’era anche la catanzarese Elena Console, amministratore della T.E.A. sas, azienda che da circa dieci anni persegue un programma di ricerca finalizzato alla sperimentazione di nuove metodologie applicate alla diagnostica e al restauro virtuale dei beni culturali. La T.E.A. ha dato il suo contributo alle indagini scientifiche condotte sul codice, acquisendo preziose informazioni sul manoscritto con i dispositivi ottici in suo possesso e ha realizzato il servizio di acquisizione digitale del documento per conto della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria. 

Per l’acquisizione digitale si è fatto ricorso all'imaging multispettrale, una tecnica di indagine non invasiva che consente di ricavare informazioni sulla composizione e sul degrado dei manufatti attraverso l’acquisizione delle immagini nell'infrarosso e nell'ultravioletto in modo da comprendere lo stato di conservazione del documento e di esaminare dettagli che non sono visibili ad occhio nudo, senza dover prelevare campioni e danneggiare.

"Alle immagini multispettrali si sono aggiunte acquisizioni tridimensionali e quelle ad alta definizione del Codice. Grazie alla qualità del lavoro svolto, che le ha fatto guadagnare attestazioni di stima da parte degli addetti ai lavori, la T.E.A., sempre con la preziosa collaborazione della 3D Research, è stata invitata a realizzare la copia digitale del Codex da esporre alla mostra “Classicità ed Europa. Il destino della Grecia e dell’Italia”, inaugurata il 28 marzo scorso al Palazzo del Quirinale. La mostra, promossa dalla Presidenza della Repubblica Italiana e dalla Presidenza della Repubblica Ellenica, vede l’esposizione di venticinque opere provenienti dai musei ellenici e italiani, intende celebrare il messaggio di civiltà e democrazia portato avanti nei secoli da Atene e da Roma, nell'anno in cui la Grecia e l’Italia assumono la presidenza di turno dell’Unione Europea".

"All'interno della mostra, aperta fino al 15 luglio 2014, accanto all'originale si può ammirare il Codex virtuale realizzato dalla T.E.A.. Grazie ad un touch screen, per la prima volta, chiunque potrà sfogliare il prezioso libro che, per comprensibili ragioni di conservazione, resta praticamente inaccessibile se non ai pochi, fortunatissimi, addetti ai lavori".

"La T.E.A. sas, dopo il Quirinale è stata presente all'Accademia dei Lincei: invito importante per parlare di una sinergia vincente, quella tra tecnologia ed arte. La T.E.A. è stata chiamata, dunque, a portare un contributo ed una testimonianza ulteriori nell'ambito scientifico-culturale e delle innovazioni tecnologiche, rappresentando, così, un esempio di eccellenza della nostra regione".

"Sono fermamente convinta – afferma Elena Console - che le nuove tecnologie applicate ai beni culturali possano offrire una serie di vantaggi, non solo da un punto di vista scientifico o didattico, ma soprattutto di conoscenza, di diffusione, di fruibilità: il manufatto è, finalmente, globale e non rimane chiuso nella sua teca ad appannaggio di un’ élite di intenditori, ma può essere ammirato da tutti, in ogni parte del mondo. Non posso che ringraziare tutti coloro che hanno creduto nel nostro lavoro ed, in particolare, la dott.ssa Maria Cristina Misiti – direttrice dell’ICRCPAL – che ha voluto la mia partecipazione al convegno". 

  

Fonte: www.catanzaroinforma.it

 

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