Ravenna distesa sulle rive del mare, nell’antichità acquisì prestigio mercantile e militare successivamente alla occupazione romana della pianura del Po nel II sec. d. C. La sua fama nel mondo è anche però di essere stata l’ ultimo approdo del Sommo Poeta Dante, riverberando ancora le sue parole: “Siede la terra dove nata fui su la marina dove ‘l Po discende per aver pace co’ seguaci sui” (Paolo e Francesca- Divina Commedia - Inferno – Canto V – vv. 97-99). Così il poeta evoca il ricordo di Francesca da Rimini e lo stretto rapporto che ebbe con questa città.
Lo scorso 28 Maggio 2021 la mostra “Classe e Ravenna al tempo di Dante” ha ricostruito i paesaggi e i monumenti della città ai tempi del poeta. Di Ravenna nel Trecento non si ha una conoscenza dettagliata, né dell' impianto urbanistico, né della vita dei cittadini, ma dopo un attenta selezione di dati e attraverso la sinergia di storici, archeologi ed esperti in nuove tecnologie è stata proposta una ricostruzione interessante. L’archiviazione storica di tutto il materiale raccolto, come mappe territoriali antiche, testi e schizzi dell’epoca ha consentito di raggiungere ipotesi attendibili per ricostruire la Classe e la Ravenna di Dante.
Fig. 2 - Dettaglio della mostra “Classe e Ravenna al tempo di Dante”
Fig. 3 - Vista zenitale di Ravenna Antica.
Il lavoro è stato commissionato da Ravenna Antica (Fondazione Parco Archeologico di Classe) che per la parte tecnologica ha affidato l’intero lavoro alla Tre.digital srl specializzata in elaborazioni 3D. Lo studio di una quantità consistente di documenti per avere un quadro sufficientemente chiaro delle caratteristiche essenziali della città e del territorio all'epoca di Dante, ha consentito un'attività di ricostruzione 3D articolata ed efficiente.
Fig. 3- Veduta di dettaglio su Ravenna, quartiere arcivescovile con il mercato principale della città nei pressi del Palazzo Mercurio. Agli inizi del Trecento quest’area di mercato si chiamava Guazzaduro, per la presenza di abbeveratoi per buoi, asini e cavalli venduti in quest’area.
Il punto di partenza è stato la consultazione e lo studio della piattaforma georiferita GIS dell’Università di Bologna, nella quale erano state inserite negli anni una grande quantità di informazioni e la raccolta sistematica di tutti dati i archeologici della Ravenna medievale prelevati. La successiva elaborazione è stata il confronto tra dati, tra cartine ed altre fonti storiche, così da ottenere la definizione di un assetto unitario e integrato delle strutture urbane e del contesto paesaggistico circostante. Successivamente sono state realizzate ricostruzioni tridimensionali delle città e del territorio che intensificano l'esperienza di visita e nello stesso tempo costituiscono il collettore visivo completo di tutta la molteplicità delle informazioni utilizzate.
Fig. 4 - Monastero di Sant' Apoliinare in Classe
La rappresentazione di Ravenna medievale ricopre un’area molto vasta e circoscritta in un perimetro quadrato di ben 8 km di lato, dall’entroterra al mare: vi sono stati modellati dapprima il territorio grezzo, il terreno, gli alberi ed i corsi d’acqua principali ed in secondo luogo i temi urbani, comprensivi delle mura, dei palazzi, delle le case, delle altissime torri in mattoni e così via. Tutti i dettagli sono stati revisionati costantemente da curatori scientifici che ne hanno valutato scelte e forme. Lo scopo della ricostruzione è stata quella di soffermarsi su vedute a volo d’uccello, estremamente scenografiche, volte a ricostruire segmenti funzionali della città, il che ha consentito un'esplorazione di Ravenna e di Classe da diverse angolazioni.
Fig. 5 - Ricostruzione di edifici rurali.
Per via dell’estrema vastità del territorio rappresentato sono state utilizzate tecnologie realtime (come per i videogiochi) per comporre l'insieme delle scene, cioé le uniche che potevano gestire un così ampio numero di geometrie ed elementi tecnici 3D come la vegetazione. La scelta di puntare sulla ricostruzione di spazi fisici, ma anche di ricomporre i principali luoghi delle attività funzionali della città concorre a dimostrare che è il concetto di relazione quello su cui i curatori hanno voluto porre l’accento. In questo studio le ricostruzioni 3D allestite indicano una direzione e non un fine, dipanare intrecci con punti di rilievo importanti dall’epoca romana ai giorni d’oggi.
Fig. 6 - Ricostruzione degli edifici monumentali delle Torri.
L’accuratezza scientifica e l’innovazione tecnologica sono gli ingredienti su cui si fonda il progetto espositivo 'Classe e Ravenna al tempo di Dante': un lavoro di squadra, con l’obiettivo di garantire il rigore delle ricostruzioni e degli apparati, realizzati con un linguaggio semplice e coinvolgente, di per sé spettacolare.
Ideazione e cura scientifica Enrico Cirelli (Dip. Di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna), Fabrizio Corbara, Giovanna Montevecchi, Giuseppe Sassatelli.
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