Grazie alla convenzione stipulata tra l’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del CNR e la Soprintendenza ai BB.CC.AA di Catania, il progetto coinvolge circa 20 giovani studenti dell’Università di Catania che aggiorneranno costantemente le pagine di un diario digitale, descrivendo ogni fase dell’attività di cui saranno protagonisti assoluti.
In Sicilia, nello straordinario scenario del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dell’Aci, ha preso il via un importante progetto di ricerca multidisciplinare con l'obiettivo primario di migliorare la conoscenza del patrimonio archeologico, architettonico e monumentale attraverso la sperimentazione di una innovativa serie di percorsi di indagine che consentano di giungere ad un sapiente processo di conoscenza del patrimonio culturale di un territorio unico per la sua straordinaria bellezza. Le ricerche, in particolare, saranno concentrate in un’area mai indagata prima, all’interno del sito archeologico di Santa Venera al Pozzo.
Protagonisti assoluti saranno un gruppo di studenti dei Corsi di Laurea triennale in Beni Culturali e Laurea Magistrale in Archeologia dell’Università degli Studi di Catania.
Gli studenti con il Direttore dell'IBAM Daniele Malfitana
I giovani studenti saranno seguiti da un team multidisciplinare di ricercatori e tecnici dell’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del CNR, diretto da Daniele Malfitana. Il team, coordinato sul campo da Giuseppe Cacciaguerra, ricercatore IBAM-CNR di Catania, è formato da archeologi, geofisici, esperti di GIS, remote sensing, drone, rilievi 3D che daranno la possibilità a queste giovani forze di acquisire nuove competenze tecnico-professionali e trasversali con lo scopo, inoltre, di sviluppare innovative competenze e poter sperimentare, soprattutto, metodologie, tecniche e prassi operative utili alla comunità scientifica e alla società in generale.
Gli studenti seguiranno un programma di attività di ricerche che prevede l’uso integrato delle tradizionali metodologie della ricerca archeologica e delle più innovative tecnologie per lo studio del patrimonio culturale.
Gli allievi avranno così la possibilità di sperimentare sul campo e in laboratorio le metodologie di ricognizione non invasive, le tecnologie per l’elaborazione del dato archeologico al fine, anche, di individuare un’area nella quale avviare una scavo archeologico.
Il diario digitale, all'interno del quale stanno confluendo i contributi degli studenti impegnati nell'attività, è disponibile al seguente link: http://bit.ly/1V5Vqdf.
Fonte: IBAM-CNR