E' possibile restaurare l'arte contemporanea?

Tuttomondo haringE' possibile internevenire per la conservazione dell'arte contemporanea? Cosa significa restaurare opere realizzate da artisti ancora viventi? E' possibile intervenire con le stesse riflessioni e applicare la scienza come per le opere antiche?

Queste sono le domande emerse durante uno dei tanti incontri del Salone dell'Arte e del Restauro svoltosi la scorsa settimana a Firenze.

Durante la mattinata di venerdì 9 novembre il workshop su "Conservazione preventiva dell'arte contemporanea" ha presentato alcune recenti attività sul restauro conservativo di opere d'arte contemporanee che hanno previsto anche l'applicazione di tecnologie diagnostiche per lo studio dei materiali costitutivi e dei processi di degrado.


Il progetto COPAC è un recente progetto di ricerca finanziato dalla Regione Toscana all'interno del quale hanno collaborato il Consorzio Universitario ISTM, il gruppo di ricerca SCIBEC del Dipartimento di Chimica dell'Università di Pisa, il Dipartimento IFAC-CNR di Firenze, e l'ICCOM-CNR di Pisa, Art-Test Pisa e la Scuola Normale Superiore di Pisa.

Il progetto ha previsto lo studio di alcune opere d'arte contemporanee quali il murales Tutto mondo di Haring, realizzato nel 1989 su una facciata del complesso della Chiesa di Sant'Antonio Abate a Pisa, l'opera DieGrobe di Anselm Kiefer nella Biblioteca San Giorgio a Pistoia e alcune opere della Casa-studio di Fernando Melani tra le quali la particolare Bandiera tricolore

Sulle opere è stata effettuata una importante campagna diagnostica che ha previsto l'utilizzo di tecniche non invasive tra le quali LIBS, XRF, Riflettografia IR multispettrale, FORS applicate da un tema di ricerca guidato da Vincenzo Palleschi dell'ICCOM e Marcello Picollo dell'IFAC. Tali tecnologie che hanno permesso di identificare i colori utilizzati dagli artisti e il loro stato di degrado, in confronto anche agli stessi materiali oggi ancora prodotti seppur con formulazioni differenti. Lo studio delle tavolozze degli artisti ha quindi permesso di conoscere la complessità della tecnica pittorica. 

Nel caso del murales di Haring lo studio colorimetrico è stato utile anche per studiare l'effetto dell'intervento di pulitura.

Il restauratore Antonio Rava ha spiegato nei dettagli le scelte intraprese per il restauro dell'opera di Haring. L'opera che si trovava in uno stato di conservazione piuttosto buono, considerata sia la complessità dei materiali utilizzati sia la sua esposizione diretta agli agenti atmosferici, ha subito un'azione di pulitura dalle polvere inquinanti, e l'utilizzo di materiali innovativi quali l'agar agar e nuovi idrorepellenti penetranti. L'opera verrà monitorata continuamente sia a livello colorimetrico e microclimatico sia mediante ripetuti interventi con l'idrorepellente in modo tale da conservare il murales in maniera preventiva.

Sulle opere sono stati prelevati anche microprelievi per effettuare un'analisi dei materiali organici. Le analisi effettuate mediante strumentazioni cromatografie e spettroscopiche hanno permesso di rivelare la natura sintetica dei materiali ulizzati.

L'incontro è stata anche un'occasione per conoscere le attività di conservazione del Museo di Arte contemporanea Pecci di Prato e quella di ricerca del laboratorio MOLAB,  che attraverso l'utilizzo di strumentazioni diagnostiche non invasive portatili viene incontro alle necessità di restauratori e conservatori di diversi musei europei. Diverse misure sono state effettuate anche su opere di Picasso.

Letizia Montalbano dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze ha presentato l'attività del nuovo Master dell'istituto dedicato alla conservazione delle opere d'arte contemporanee. Il master è stato istituito per "una responsabilità riconosciuta" verso tale tipo di opere e per poter iniziare una discussione sul restauro dell'arte contemporanea. Il master è stato svolto grazie alla collaborazione con artisti, gallerie d'arte e musei che hanno dato ampio spazio e disponibilità agli studenti che sono stati formati in questa nuova disciplina.

Numerosi altri temi e casi studi sono stati discussi durante la terza edizione del Salone dell'Arte e del Restauro che si è concluso sabato 10 novembre 2012 a Firenze. Il premio Friends of Florence è stato assegnato a Lidia Cinelli per il restauro dell'affresco della Madonna della Misericordia conservata al Museo del Bigallo a Firenze. 

 

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