Normalmente l'obiettivo finale della digitalizzazione 3D è una replica esatta del target acquisito, ma una metodologia standard e unificata in grado di orientare la digitalizzazione di opere d'arte di diverse dimensioni e in diverse condizioni di luce ambientale, è ancora lontana. Attualmente anche se la scansione laser e la fotogrammetria possono essere considerate tecniche mature applicate con successo, nella maggior parte dei casi di studio sul patrimonio culturale sono limitate nella digitalizzazione del colore e nella qualità dell'immagine in tutti i casi in cui la luce ambientale e le grandi distanze tra sensori e target sono fattori cruciali. In questo tema si cala la ricerca compiuta nei laboratori ENEA, che hanno messo a punto uno scanner RGB-ITR (prototipale) che opera diversamente dagli scanner laser standard, che raccolgono informazioni sul colore mediante l'uso di una telecamera coassiale sfruttando la misura di distanza raccolta da una sorgente laser IR.