Gli sviluppi scientifici e tecnologici che nell’ultimo decennio hanno portato a piattaforme aeree senza equipaggio UAS (Integrated Unmanned Aircraft System), con veicoli sempre più leggeri e potenti, con l’integrazione di sensori sempre più miniaturizzati, attivi e passivi, operanti a varie lunghezze d'onda, hanno reso accessibile, economico ed efficace il rilevamento a distanza ravvicinata e ad alta risoluzione anche in vari ambiti della ricerca archeologica, da quello prevalente della prospezione al monitoraggio e a molti altri ancora.
Mancava sino a oggi un quadro complessivo e una revisione sistematica su questi recentissimi progressi della ricerca.