Lunedì 15 giugno è stato presentato, attraverso un seminario virtuale organizzato dall’Università di Cassino e del Lazio Meridionale e dall’Istituto Archeologico Germanico, il nuovo sistema ArchAIDE (Archaeological Interpretation and Documentation of cEramics, www.archaide.eu). Si tratta di un progetto coordinato dal docente Gabriele Gattiglia e dalla dottoressa Francesca Anichini del Laboratorio MAPPA dell’Università di Pisa (Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere) e finanziato dal programma Horizon 2020. L’ArchAIDE System, partito il 1 giugno 2016, nasce da un’esigenza concreta: dover quantificare e classificare migliaia di frammenti ceramici durante lo scavo o dopo, e in casi in cui l’archeologo può essere meno avvezzo ai materiali che trova. Da qui è stata sviluppata l’app ArchAIDE, un’applicazione per smartphone o desktop con cui l’archeologo tramite una foto può capire di che forma si tratti e quali sono i confronti principali.
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Nello studio in open access coordinato dall’Ateneo fiorentino una modalità innovativa per vedere i fossili in digitale e in realtà aumentata.
Prende avvio il progetto "“La collina accessibile di Poggio Imperiale: accessibilità globale dell’Archaeological Open Museum Archeodromo e Fortezza Medicea di Poggio Imperiale”.
Il nuovo iPad Pro, lanciato a metà marzo, è il primo dispositivo mobile dotato di un sensore LiDAR. E’ l’annuncio di una rivoluzione che presto investirà oltre a tanti ambiti anche quello del patrimonio culturale.
Insegnare l’archeologia utilizzando la realtà mista, realtà aumentata, realtà virtuale. Una sfida che pone l’archeologia come disciplina battistrada di una rivoluzione che si annuncia dopo essersi diffusa nei laboratori di ricerca, prossima a investire e rivoluzionare la didattica dalle scienze umane e sociali alla medicina e a tutte le altre discipline scientifiche. Ecco quanto vogliono realizzare gli autori del progetto didattico "MARBLE - Mixed and Augmented Reality in Blended Learning Environments".
Negli ultimi decenni un numero rilevante di antichi relitti di navi con il loro carico è stato individuato nel Mar Mediterraneo. La maggior parte dei rinvenimenti è avvenuto nel corso di immersioni mentre una piccolissima parte è stato dovuta a ricerche sistematiche con ausilio di strumentazione.
La maggior parte dei relitti rimane infatti di difficile identificazione dato che i resti degli antichi scafi emergono solitamente dal fondale con profili altimetrici poco accentuati, la loro struttura in legno essendosi generalmente sfaldata quasi completamente nel corso dei millenni trascorsi sott'acqua, e con il carico, principalmente anfore, disperso attorno al relitto.
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L'Università di Roma Tor Vergata ha avviato Nell'ambito del progetto europeo ERASMUS+ ADHOC un’attività di ricerca internazionale con consorzio di paesi tra cui Grecia, Slovenia e Repubblica della Macedonia del Nord. L’attività è dedicata allo studio delle metodologie e delle tecnologie da applicarsi per l'analisi di accessibilità fisica e cognitiva nei siti archeologici e museali complessi di cui il Lazio è ricco.
Stamparsi in 3d la propria collezione di sculture greche o di vasi etruschi. Fino a poco tempo fa assolutamente impensabile. Ora attraverso Sketchfab la più grande piattaforma web per pubblicare, condividere, scoprire, acquistare e vendere contenuti 3D , VR e AR, un gruppo di 27 organizzazioni culturali di 13 paesi diversi ha reso di dominio pubblico, senza limitazioni, accettando l’apposito progetto Sketchfab, le repliche 3D di 1700 manufatti culturali e oggetti storici in proprio possesso.