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X120GO SLAM Laser Scanner per rilievi di centri storici - Venezia

Un Laser Scanner è uno strumento eccellente per acquisire dati 3D dettagliati di edifici, monumenti e altre strutture preservandone l'integrità storica. La tecnologia di scansione laser, nota anche come Light Detection and Ranging (LiDAR), utilizza i laser per misurare le distanze e creare modelli 3D precisi degli oggetti scansionati e dei loro dintorni.

X120GO SLAM Laser Scanner per rilievi di centri storici - Venezia

Laser per galleria: contesto d'uso e applicazione delle soluzioni Vidalaser

Al giorno d'oggi vengono realizzate ogni sorta di gallerie ed opere sotterranee, senza paura e con cognizione di causa. Passando dai tunnel transalpini sino a quelli sottomarini, ogni tipo di terreno viene forato. Un processo iniziato migliaia di anni fa, come riportato negli anni Novanta dallo studio Whittaker e Frith, ma basta pensare alle opere dei Romani, grandi costruttori, per avere un'idea del passato più recente.

Laser per galleria: contesto d'uso e applicazione delle soluzioni Vidalaser

Bytest laboratorio del Gruppo TÜV SÜD rivela il passato nascosto

L'impiego delle radiografie nell'ambito archeologico è di grande supporto nella conservazione dei beni culturali e delle opere d'arte. Questa tecnica sempre meno invasiva fornisce dettagli preziosi sulla tecnica d'esecuzione, lo stato di conservazione e i dettagli utili al restauro di manufatti antichi. L’utilizzo della radiografia a supporto delle istituzioni museali risale ai primi anni del Novecento presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Louvre di Parigi e l’Alte Pinakothek di Monaco, precursori nell’utilizzo di questa tecnologia al di fuori del suo campo originario di applicazione. In Italia è, invece, necessario aspettare gli anni ‘30 del Novecento per assistere all’ingresso di questa tecnologia tra le indagini pittoriche.

Bytest laboratorio del Gruppo TÜV SÜD  rivela il passato nascosto

Righe e colonne sui Papiri di Ercolano

Una ricerca condotta da Università di Pisa, CNR e INFN e pubblicata in Scientific Reports dimostra che anche gli scribi antichi utilizzavano diversi tipi di griglie per delimitare lo specchio di scrittura. Gli esperimenti di macro-fluorescenza a raggi X a scansione eseguiti su papiri ercolanesi della Biblioteca Nazionale di Napoli dal gruppo del dottor Paolo Romano, dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale del Cnr (Cnr-Ispc) di Catania, e dei Laboratori Nazionali del Sud dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare hanno fornito la prova sperimentale della correttezza di queste informazioni.  “Lo sviluppo di strumentazioni e metodi non invasivi per l’analisi in situ sta portando importanti avanzamenti nella diagnostica dei beni culturali, – continua la dottoressa Costanza Miliani, direttrice del Cnr-Ispc – in particolare lo scanner XRF”. 

La pubblicazione, frutto della collaborazione di fisici, chimici e papirologi, ha evidenziato per la prima volta la presenza di vari tipi di griglie nei rotoli dell’antichità. Era già noto dagli autori classici che gli scribi antichi utilizzavano a questo scopo un righello e una rondella di piombo, la quale strofinata sulla superficie del papiro lasciava un’esile traccia appena visibile, che serviva a indicare i confini dello specchio di scrittura. Mai finora ne era stata evinta traccia nei numerosissimi papiri a noi pervenuti dall’antichità, al punto che i moderni studiosi si sono arrovellati per decenni sul significato di tali testimonianze. Gli esperimenti di macro-fluorescenza a raggi X a scansione eseguiti su papiri ercolanesi della Biblioteca Nazionale di Napoli dal gruppo del dottor Paolo Romano, dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale del Cnr (Cnr-Ispc) di Catania, e dei Laboratori Nazionali del Sud dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare hanno fornito la prova sperimentale della correttezza di queste informazioni. Grazie alla strumentazione portatile sviluppata in Cnr-Ispc con il progetto MUR PON IR SHINE, sono stati rivelati per la prima volta diversi tipi di griglie costituite da linee di piombo disposte in senso ortogonale al fine evidente di delimitare spazi intercolonnari, colonne, intercolunni e singole linee di scrittura.

“Si tratta di una scoperta sensazionale per la papirologia, – afferma il professor Graziano Ranocchia – ora abbiamo conferma di quanto prima potevamo solo immaginare. È inoltre finalmente dimostrato che la sistematica inclinazione delle colonne di scrittura nei rotoli letterari, la cosiddetta Legge di Maas, era un fatto estetico intenzionale degli scribi antichi, e non un segno di mancata accuratezza grafica, come è stato da alcuni ipotizzato”.

“Lo sviluppo di strumentazioni e metodi non invasivi per l’analisi in situ sta portando importanti avanzamenti nella diagnostica dei beni culturali, – continua la dottoressa Costanza Miliani, direttrice del Cnr-Ispc – in particolare lo scanner XRF sviluppato da Ispc-Cnr per la piattaforma di accesso MOLAB dell’infrastruttura di ricerca E-RIHS permette di rivelare informazioni preziose sulla composizione chimica e la distribuzione degli elementi grazie a sensibilità e risoluzione spaziale senza pari, come per le ultra-tracce di piombo residuale delle linee di scrittura dei papiri di Ercolano”.

Grande soddisfazione è stata espressa anche dalla direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoli, la dottoressa Maria Iannotti, che fin dall’inizio del suo mandato ha fortemente creduto nella necessità di stringere collaborazioni con università ed enti di ricerca per la valorizzazione dell’ingente patrimonio dell’Istituto da lei guidato, il quale comprende, oltre ai papiri, un’importante collezione di manoscritti antichi e incunaboli e, tra gli altri, importanti autografi di Giacomo Leopardi e Benedetto Croce: “Questo è un nuovo inizio per gli studi concernenti le nostre collezioni e un modello di cooperazione istituzionale da estendere ad altri casi dello stesso genere. A mio giudizio, la conservazione e la ricerca devono andare di pari passo e devono comunicare tra di loro a vantaggio sia dell’una che dell’altra”.

Questa collaborazione, che vede la Biblioteca Nazionale di Napoli per la prima volta cobeneficiaria di un progetto finanziato dalla Commissione Europea, è rafforzata anche dalla recente sottoscrizione di apposite convezioni sia con il Cnr-Ispc, sia con l’Università di Pisa.

“Da quando il Dipartimento da me guidato ha deciso di ospitare il Progetto GreekSchools – conclude la direttrice del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, la professoressa Roberta Ferrari – le occasioni di collaborazione istituzionale e di visibilità pubblica delle nostre attività di ricerca sono notevolmente aumentate, anche con l’attrazione di altri progetti finanziati e il recente importante riconoscimento ministeriale del Dipartimento di Eccellenza 2023-2027, che con il Progetto CECIL si propone come avanguardia nel contrasto all’impoverimento linguistico”.

Fonte: (Comunicato Stampa INFN)

Righe e colonne sui Papiri di Ercolano

Scanner 3D vSLAM Stonex XVS – Caso Studio Basilìca del Trampal

Negli ultimi anni abbiamo visto come la tecnologia Lidar abbia conquistato sempre più mercato e venga utilizzata in svariate applicazioni. L'affidabilità della cattura, l'accuratezza e la velocità di acquisizione sono fattori che sono stati determinanti nella sua. Inoltre, negli ultimi 10 anni [ref 1], grazie al progresso tecnologico, è stato possibile produrre Scanner Lidar portatili; ciò ha comportato una moderata perdita di precisione, ma ha aumentato la dinamicità e la velocità di acquisizione.

Le audioguide di MuseumMate

Le audioguide sono strumenti che consentono la riproduzione e l’ascolto di un racconto audio registrato, presentando approfondimenti e informazioni su varie tematiche - associate al luogo che si sta visitando. L’intento cardine dell’audioguida è, nel mondo culturale, quindi quello di trasmettere contenuti di un Museo, di un luogo di culto, di un sito archeologico etc. e rendere la visita di ogni categoria di pubblico non solo interessante, ma coinvolgente, emozionante e colma di approfondimenti.

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